Thaci!

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Gli omicidi e gli espianti d’organi da parte dei narcos dell’Uck vengono infine allo scoperto

Il capo del governo del Kosovo, Hashim Thaci, sarebbe il boss di un racket che ha iniziato le sue attività criminali nel corso della guerra del Kosovo proseguendole nel decennio successivo. Secondo il rapporto stilato dalla commissione d’inchiesta del Consiglio d’Europa sul crimine organizzato il premier kosovaro sarebbe a capo di un gruppo mafioso albanese responsabile del traffico di armi, di droga e di organi umani nell’Europa dell’Est. Il rapporto, che conclude due anni di indagini e cita fra le sue fonti l’Fbi e altri servizi di intelligence, scrive che Thaci ha esercitato un “controllo violento” nell’ultimo decennio sul commercio di eroina. Uomini della sua cerchia sono accusati di aver rapito uomini e donne serbe al confine con l’Albania per ucciderli e privarli dei reni, venduti poi al mercato nero. Secondo il rapporto, il traffico era controllato da un gruppo di dirigenti detto Gruppo di Drenica e vi sarebbero “numerosi indizi” che “gli organi venissero estratti da prigionieri di una clinica in territorio albanese, nei pressi di Fushe-Kruje (20 km a nord di Tirana)”.
RENI, EROINA E ARMI – Nel testo, disponibile su internet, si ricorda che di un traffico di organi espiantati a prigionieri di guerra serbi fa menzione Carla Del Ponte, l’ex-procuratore del Tribunale penale internazionale per la ex-Jugoslavia, nel suo libro pubblicato in prima battuta in Italia La caccia – Io e i criminali di guerra. Un secondo e ultimo riferimento all’Italia fatto dal rapporto riguarda analisti del Sismi, il servizio segreto militare, e dell’intelligence tedesca, britannica, greca e della Nato che definirebbero abitualmente l’attuale premier kosovaro Hashim Thaci come “il più pericoloso tra i padrini della mala dell’Uck”. I responsabili di questi traffici sarebbero i leader di etnia albanese dell’Esercito di liberazione del Kosovo (Uck). Secondo le testimonianze raccolte dal rapporto del Consiglio d’Europa (Ce), i prigionieri di guerra serbi e altri civili venivano uccisi con un colpo di arma da fuoco alla testa. Gli affari si facevano soprattutto con reni, venduti a cliniche private straniere.

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