Urso, Ronchi e Scalia abbandonano ufficialmente il FLI
Roma, 9 lug. (Adnkronos) – “Adolfo Urso, Andrea Ronchi e Pippo Scalia annunciano la loro uscita dal gruppo di Futuro e Libertà, lanciando l’associazione Fareitalia per la costituente popolare”. Si legge in una nota nella quale si spiega che la decisione è stata presa a seguito della proposta di Angelino Alfano, neosegretario Pdl, di dar vita a “una costituente popolare per realizzare in Italia un soggetto politico che si ispiri ai valori e ai programmi del Ppe”.
La proposta di Alfano, si legge nella nota, e “la decisione di Berlusconi di non ricandidarsi nel 2013, con la scelta delle primarie quale strumento di rinnovamento e di partecipazione popolare, aprono nuovi scenari per il centrodestra italiano. Da subito quindi intendiamo lavorare, in piena autonomia e senza vincoli di partito, per costruire la nuova casa dei moderati”.
Alfano, da parte sua, accoglie la notizia “con piacere”. Una decisione, sottolinea, “libera, scevra da interessi di parte, dettata da in importante segnale di condivisione di un progetto ambizioso e per questo coinvolgente. Il progetto di una Costituente Popolare per riunire i moderati, infatti, è un punto di arrivo, ma anche di partenza, che si traduce in una fase politica matura, aperta al fururo, una vera e propria opportunità per tutto il Paese”.
Compatti gli esponenti Fli nel commentare l’addio dei tre. Secondo il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino la loro uscita “è una non-notizia, essendosi posti da tempo fuori dal partito. La notizia, semmai, sarebbe stata la loro volontà di lavorare per Fli”.
”Era una ‘dipartita’ annunciata…”, dice il coordinatore nazionale Fli Roberto Menia spiegando all’Adnkronos che ”Urso non ha mai digerito il fatto che Fini non lo avesse indicato come suo vice. Mentre riguardo a Ronchi ci troviamo di fronte a una storia di ordinaria ingratitudine: penso che il suo amico Fini lo avesse beneficiato oltre le sue aspettativa facendolo ministro ed è rimasto un nostalgico di quando era ministro…”.
Appunto per questo sono “ridicole”, sottolinea Enzo Raisi (Fli) “le motivazioni politiche che portano a questa scelta. Le ragioni sono altre e di carattere prettamente personale”. Anche secondo Carmelo Briguglio (Fli) “è prevalso il rancore sulla politica”. Così come per Chiara Moroni (Fli): “Gli spazi personali hanno influito non poco in questa decisione”.
“Fli – chiarisce Benedetto Della Vedova (Fli) – non è una ‘riserva berlusconiana’, ma un progetto difficile proprio perché ambizioso”. Quindi la scelta dei tre, che “hanno ritenuto di tornare sotto l’ala protettrice di Berlusconi”, aggiunge non è che un “elemento di chiarezza” per noi.
Nessuna sorpresa nemmeno per Giuseppe Consolo (Fli) che sottolinea: “Il nostro programma va avanti e mai come ora senza tentennamenti. Siamo tutti uniti intorno a Gianfranco Fini”. E in sintesi vale per tutti il commento de ‘il futurista’, webmagazine e settimanale di area finiana: “Due palle al piede… in meno”.
Alla Festa della Libertà di Mirabello un applauso ha accolto la notizia dell’addio a Fli dei tre data da Ignazio La Russa (Pdl). Ronchi e Urso avevano partecipato alla prima giornata della Festa della libertà e avevano fatto capire di essere interessati ad una nuova costituite per riunire i moderati. “Evidentemente Mirabello dà i suoi frutti”, commenta La Russa. Gli va dietro Maurizio Gasparri (Pdl): la loro uscita da Fli “è il segnale che un cammino torna ad intrecciarsi”. E il ministro Altero Matteoli aggiunge che “rappresenta un chiarimento per la loro collocazione di centrodestra”. Giudica “particolarmente significativa” l’adesione dei tre, il ministro Maurizio Sacconi, specie in questo momento in cui è “massima l’intensità dell’aggressione mediatico-giudiziaria” nei confronti del governo e di Berlusconi.