Il prezzo del petrolio, che era salito vorticosamente nei mesi scorsi, era iniziato a calare. Ora, l’allarme arancione lo fa nuovamente impennare. Tornando a rendere competitivo il petrolio americano che si estrae in profondità.
Il prezzo del future sul ‘crude oil’ con scadenza a settembre scambiato al Nymex si sta avvicinando alla soglia dei 44 dollari al barile sulla scia del nuovo allarme terroristico negli Usa. La valutazione del future e’ arrivata infatti ad attestarsi a 43,92 dollari al barile. Intanto, con 9,33 milioni di barili giornalieri nel mese di luglio la produzione petrolifera russa ha toccato il nuovo record dalla fine dell’era sovietica. Lo ha comunicato il ministero dell’energia. L’annuncio ha stemperato ma solo in parte i timori circa le conseguente sull”output’ che il temuto arresto della produzione da parte della Yukos potrebbe sortire sulla capacita’ del Paese di pompare greggio. Il mese precedente la Russia, secondo produttore petrolifero mondiale, aveva prodotto 9,26 milioni di barili. Sul fronte Yukos tuttavia non emergono al momento novita’. La compagnia, che incide per un quinto sulla produzione di greggio del Paese, ha avvertito che potrebbe essere costretta a tagliare la produzione qualora i suoi conti bancari rimanessero congelati.
