sabato 20 Luglio 2024

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I barricadieri della sinistra di salotto seppelliscono così Franca Rame

Tra gli applausi e cori di ‘Bella ciao’ è partito il corteo con il feretro dell’attrice Franca Rame, diretto al Teatro Strehler di Milano. Tra gli altri il giornalista Gad Lerner ha trasportato sulle spalle la bara dalla camera ardente all’auto. Mentre Dario Fo segue il corteo in auto, in prima fila, accanto al figlio Jacopo, ci sono Lerner, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, la moglie Cinzia Sasso e lo scrittore Stefano Benni. Alcuni milanesi hanno portato bandiere con il volto di Che Guevara, uno striscione con ‘Il quarto Stato’ di Pellizza da Volpedo e cartelli con scritte come questa: ‘La miglior donna che ci ha rappresentati’.
FRANCA RAME: A SALUTARLA ANCORA DONNE IN ROSSO COME VOLEVA – Tantissime persone sono arrivate al Piccolo di Milano per rendere omaggio a Franca Rame, soprattutto donne con indosso qualche indumento rosso come aveva chiesto l’attrice, moglie del Nobel Dario Fo. La camera ardente è stata aperta tutta la notte. Stamattina il feretro è stato portato davanti al Teatro Strehler per l’ultimo saluto. Anche l’addio al Piccolo Teatro era un desiderio di Franca Rame. “E’ normale, doveroso – ha spiegato il direttore Sergio Escobar – ed era un suo desiderio. Me l’ha detto Dario quando sono andato a trovarlo”. Diverse persone hanno lasciato dei fiori davanti alla bara, qualcuno pure una copia del Manifesto con il titolo ‘Bella Ciao’.
CORTEO FUNEBRE ALLO ‘STREHLER’, LUNGHI APPLAUSI – Una giacca, una sciarpa, una borsa, comunque qualcosa di rosso per ogni donna e poi il coro continuo dell’inno partigiano ‘Bella ciao’: di fronte al teatro Strehler, dove si tiene il funerale laico, è tutto come aveva chiesto Franca Rame per il suo commiato. Migliaia le persone in piazza, uomini e soprattutto donne, e tanti giovani, soprattutto quelli di movimento, arrivati con un camioncino. Lunghi gli applausi all’arrivo allo Strehler del corteo partito dal Piccolo di via Rovello, dove era stata allestita la camera ardente. All’ingresso del teatro i gonfaloni delle istituzioni e tanti fiori sotto una gigantografia di Franca Rame sul palco.
PISAPIA, BRAVA, ANCHE OGGI HAI RIEMPITO PIAZZA – “Franca, sei stata e sei proprio brava, anche oggi hai riempito la piazza”. Così il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, con la fascia tricolore, ha reso omaggio dal palco allestito davanti al Teatro Strehler per Franca Rame. Davanti a migliaia di persone ha ricordato il coraggio dell’attrice, la sua indignazione e la sua “voglia di combattere l’ingiustizia”. “Questa è Franca – ha aggiunto – che piangiamo e rimpiangiamo”. Secondo il sindaco, però, non c’é solo da pensare a quanto mancherà: “Vogliamo ricordare cosa hai fatto e hai lasciato. Sei stata una donna coraggiosa, libera e forte e guardiamo alla tua forza per essere più forti”.
DARIO FO, UNA PIECE PER IL COMMIATO – Aveva promesso che sarebbe stato un commiato e non un’orazione funebre. Ed è stato di parola: di fronte alle migliaia di persone riunite davanti al teatro Strehler per l’ultimo saluto a Franca Rame, Dario Fo ha ricordato la moglie interpretando per lei un monologo “pertinente alla situazione drammatica che stiamo vivendo in questi giorni io e Jacopo”. La piece, che ieri il premio Nobel aveva postato sul blog dell’amico Beppe Grillo, si basa “su alcuni testi apocrifi dell’Antico Testamento, dove la Genesi è raccontata in modo molto diverso. Da uno di questi testi – ha detto Fo – Franca aveva tratto un racconto che vi voglio far conoscere in anteprima”. Il monologo, interpretato come solo Fo sa fare, è una reinterpretazione della creazione di Adamo ed Eva, con la donna creata per prima ed entrambi posti dal Creatore di fronte alla scelta tra due alberi: i frutti di uno danno l’eternità, le mele dell’altro portano alla conoscenza, alla sapienza, al dubbio. Immediata la decisione di Eva: “Dell’ eternità non mi interessa, invece conoscere, sapere, avere dubbi mi gusta assai”. Come a teatro, Fo ha seguito la regola che vuole che “quando hai concluso non devi dire altre parole. Saluta e pensa che quella gente se l’hai accontentata nei sentimenti e nell’affetto ti sarà riconoscente”.
JACOPO FO, DIO C’E’, E’ COMUNISTA E FEMMINA – “Dio c’é ed è comunista. Si sono estinti i dinosauri e si estingueranno anche queste persone che non conoscono amore e dignità. Dio non solo è comunista, ma è femmina”: così tra gli applausi Jacopo Fo ha concluso il suo intervento alla commemorazione della madre, Franca Rame. Un intervento in cui ha voluto sottolineare l’importanza di ciò che ha fatto. “Mia madre ha fatto qualcosa per gli altri”, ha detto ricordando l’impegno per chi aveva meno, per migliorare le condizioni delle carceri. Ha anche ricordato quando è stata “rapita e massacrata dai fascisti”. “Mia madre – ha spiegato – ha avuto il coraggio di raccontare questa storia e non è stato facile per lei”. Jacopo Fo ha detto che ci sono dei “compagni delusi” perché dicono che non è stato fatto nulla in 40 anni, ma “non è vero”. “Quaranta anni fa – ha aggiunto – era peggio ed abbiamo lottato”.
‘L’INTERNAZIONALE’ CHIUDE LA COMMEMORAZIONE – Si è conclusa sulle note dell’Internazionale, espressamente richiesta dalla famiglia alla banda degli ottoni, la commemorazione funebre per Franca Rame, seguita da migliaia di persone che si sono radunate di fronte al teatro Strehler di Milano, dove la salma dell’attrice era arrivata in corteo dal Piccolo di via Rovello, che ospitava la camera ardente. Durante la commemorazione hanno ricordato l’attrice prima il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, poi tra sventolii di sciarpe rosse e cori partigiani Jacopo e Dario Fo.
FRANCA RAME SEPOLTA AL FAMEDIO DI FIANCO A JANNACCI – ‘Chi ha rubato i fiori del presidente Napolitano?’: avvolto dall’abbraccio delle nipoti, Dario Fo cerca di alleggerire con una battuta il dolore dei suoi cari prima della tumulazione della sua Franca, la cui salma è stata posta nel famedio del cimitero monumentale, al fianco della tomba di Enzo Jannacci. Al momento della tumulazione, il centinaio di persone presenti ha intonato ‘bella ciao’ come aveva auspicato l’attrice e come ha chiesto lo stesso Fo. Al termine del coro partigiano un lungo e forte applauso ha salutato Franca Rame e le tante persone presenti hanno avvolto Dario e Jacopo con il loro affetto.
Don Gallo e Franca Rame: sepolti con esibizionismo al caviale.
Tutt’altra autenticità e tutt’altro piglio in gennaio per il brigatista Prospero Gallinari.
Ma c’è una differenza: quello combatteva davvero (ed era alla fin fine il più innocente).

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