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L’accordo tra Cina e India si rompe in rete

Prove e Blitz di guerra online tra i due giganti dell’Asia, la Cina e l’India. Secondo quanto riferisce Spiegel online, l’edizione digitale dell’autorevole settimanale di Amburgo, hacker cinesi – con ogni probabilità al lavoro per il governo, per la polizia segreta o per l’intelligence militare di Pechino – hanno tentato di colpire il supercomputer del massimo responsabile della sicurezza strategica di New Delhi, il consigliere del premier che ha di fatto l’ultima parola in politica militare, riarmo, scelte strategiche sulle alte tecnologie e specie sulla rete, gestione delle forze nucleari. Ma l’efficienza dei sistemi di protezione indiani ha consentito di sventare l’attacco. Le autorità cinesi negano tutto, ma si temono ripercussioni nei non facili rapporti tra le due superpotenze.
La vittima prescelta dagli hacker cinesi si chiama Mayankote Kelath Narayanan, è consigliere di sicurezza del primo ministro indiano. Egli ha dichiarato di presumere che hacker cinesi si nascondano dietro l’attacco contro il suo supercomputer. Attacco che tra l’altro viene reso pubblico oggi ma risale al 15 dicembre, cioè allo stesso giorno in cui diverse aziende Usa hanno registrato attacchi cibernetici cinesi. “Non è la prima volta che qualcuno tenta di infiltrarsi nei nostri computer, ha detto Narayanan. “Siamo abbastanza sicuri che si tratti dei cinesi, sono loro il sospettato principale”. Ma il software di protezione installato dagli indiani ha consentito di bloccare l’attacco. Il quale è stato tentato con una e-mail, con la quale gli hacker hanno tentato di installare nel supercomputer strategico indiano dati PDF contenenti un ‘troian’.
Il governo cinese ovviamente smentisce tutto, tramite i suoi portavoce. Ma le accuse che vengono dall’India potrebbero avvelenare le relazioni già difficili tra i due giganti. L’India già vede con preoccupazione l’appoggio cinese al Pakistan, suo rivale storico, alla dittatura birmana, presunte ingerenze cinesi in Sri Lanka. E teme per il rapporto di forze navale e militare in generale. Non  a caso, tra i due colossi dell’Asia (entrambe potenze nucleari) è in atto una corsa agli armamenti sempre più frenetica. I cinesi hanno appena testato sistemi di difesa antimissile, e hanno in servizio sempre più armi moderne, come i supercaccia J-10 di produzione nazionale. Gli indiani reagiscono accelerando il potenziamento delle loro già moderne forze armate. Stanno prendendo in leasing sottomarini russi a propulsione nucleare, e la già poderosa Indian Air Force, con i suoi potenti Sukhoi 30 russi, vuole comprare jet ancor più invincibili. Gli indiani guardano con interesse al supercaccia europeo Eurofighter Typhoon, già in servizio nella Royal Air Force, nella Luftwaffe, nell’Aeronautica militare italiana e in quella spagnola. Sarà un affare di miliardi. Intanto le due potenze si combattono nella rete.

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