mercoledì 21 Agosto 2024

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anche la tubercolosi signori, anche la tubercolosi

 

È finalmente rientrato l’allarme tubercolosi a Venezia. L’etiope infetto, fuggito qualche giorno fa dall’ospedale di Padova dov’era ricoverato, è stato bloccato verso mezzogiorno di domenica dalle volanti della polizia alla mensa per i poveri della Tana a Venezia, dove si era recato per il pranzo. C.H., venticinquenne etiope, regolare in Italia, è stato poi portato via con un’idroambulanza del 118 ed è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive, dove è stato subito sottoposto a cure. Il personale gli ha anche spiegato perché non si dovrà muovere fino a completa guarigione. Successivamente sarà trasferito a Padova, nel reparto da dove era venuto. Ha destato molta preoccupazione in città il fatto che l’uomo si sia potuto muovere liberamente per un paio di giorni essendo portatore di una malattia che in Italia era stata debellata da decenni.
«Il pericolo di contagio – spiega il dottor Vittorio Selle, responsabile del Dipartimento Igiene e sanità pubblica dell’Ulss 12 – è relativo e dipende dal grado di vicinanza delle persone che l’uomo ha frequentato. La situazione è ora sotto controllo». I primi avvistamenti erano stati registrati giovedì al centro per l’immigrazione a Santa Maria Formosa e poi in un vaporetto della linea 2, che ha dato vita ad uno spettacolare intervento congiunto di vigili, carabinieri e 118, tutti in guanti e mascherina. L’abbordaggio e il successivo passaggio in ospedale con un africano si erano rivelati un falso allarme. Venerdì mattina, l’uomo si era recato alla Tana per fare la doccia, ma all’arrivo della pattuglia dei vigili era già uscito. Nel pomeriggio aveva cenato a Betania e, anche in quel caso le pattuglie avevano intuito gli spostamenti.
Per favorire il riconoscimento, polizia di Stato, carabinieri e polizia municipale avevano distribuito foto segnaletiche della persona da rintracciare in tutte le strutture attrezzate per fornire un pasto o comunque supporto ai meno abbienti. Le foto, alla fine, sembrano essere state determinanti poiché una suora della Tana, visto il giovane africano mangiare alla mensa, ha avvertito i carabinieri, che a loro volta hanno passato l’intervento alle Volanti. Non tutto il personale, però, si è accorto dell’ospite tanto che per la maggior parte delle suore il suo pranzo è passato sotto silenzio. Anche perché non aveva l’aspetto di una persona che stava male o febbricitante. Nei suoi confronti non pende nessuna denuncia. Almeno per il momento.

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