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Tutto il mondo è paese

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Anche le coste spagnole colpite dal raptus censorio tanto in voga anche in Italia (e non solo).

 

BARCELLONA – Da spiagge «libertine» a litorali pieni di divieti. Da sempre la costa del Sol e le altre regioni turistiche della Spagna sono invase dai milioni di vacanzieri europei, attratti dall’immancabile «fiesta» e da uno stile di vita rilassato e tollerante. Ma quest’anno chi è in vacanza nella penisola iberica ha notato che qualcosa è profondamente cambiato. Non solo la polizia locale ha dichiarato guerra alla criminalità organizzata, ma numerosi comuni iberici hanno introdotto una serie di divieti e di regole che faranno storcere il naso a parecchi villeggianti. In alcune importanti località turistiche sono state approvate norme che puniscono con multe salate i turisti che fanno sesso in spiaggia, che suonano la chitarra in riva al mare e che fumano e bevono alcool sdraiati sui litorali spagnoli. Infine in altre città iberiche sarà costretto a pagare una sanzione pecuniaria persino chi aprirà l’ombrellone in orari insoliti.

DIVIETI – Il Times di Londra elenca i principali divieti che da quest’anno potrebbero rendere la vacanza dei turisti europei meno divertenti. Ad esempio a Salobrena, comune della provincia di Granada, chi ascolta la radio sulla spiaggia può essere multato fino a 300 euro, mentre chi organizza un barbecue senza permesso sui lidi della città incorre in una sanzione che può costare anche 3000 euro. I turisti che vogliono evitare la multa, devono chiedere l’autorizzazione alla polizia almeno una settimana prima e pagare una cauzione di 70 euro. Sui lidi di Valencia invece sono banditi cani e gatti, è proibito ascoltare musica senza le cuffie e si può bere alcol solo in determinate zone della spiaggia. Lourdes Bernal, consigliera comunale della città spagnola, non accetta l’accusa di «guastafeste» e a chi protesta contro queste nuove norme restrittive, risponde serafica: «Certamente non multeremo chi beve una sola birra».

MULTE – Ci spostiamo più a nord, verso la Costa Brava, ma la situazione non cambia. I divieti sono sempre i protagonisti. Sul litorale di L’Escala, in Catalogna, è vietato fumare, mentre nella vicina Tossa de Mar chi sarà beccato a fare sesso sulle spiagge della città dovrà mettere mano al portafoglio. C’è da dire che questa decisione ha provocato l’ira dei cittadini locali e di numerosi turisti che hanno organizzato anche una manifestazione notturna per protestare contro la nuova norma. Il comune di Benidorm, «la città del sole e della sangria», ha deciso di chiudere l’accesso alle spiagge da mezzanotte fino alle 7 del mattino. Chiunque sarà trovato sui lidi nelle ore «proibite» dovrà pagare una multa di 750 euro. Ma i divieti di Benidorm non finiscono qui: si giocherà a pallone solo in zone specifiche (multe di 120 euro per i trasgressori), non si potrà scendere in spiaggia con cani e gatti (la sanzione per chi viola la norma è di 250 euro), non si lascerà l’ombrellone sul lido di notte (multa di 150 euro) e infine niente alcol in spiaggia (sanzione fino a 300 euro). Charles Svoboda, membro dell’ associazione “No Abusos Urbanisticos” non sembra d’accordo con il nuovo corso delle città spagnole e dichiara al Times di Londra: «Questo paese è passato da una situazione in cui non esisteva alcuna regola a quella opposta dove ci sono troppi divieti. Forse le nuove norme e le sanzioni faranno crescere gli introiti dei comuni in questo periodo di recessione».

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