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Un Partito del Dipartimento

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Il papa americano invocato da Montezemolo per il PD


MONTEZEMOLO
Non sarà il Papa straniero, agognato dai giornali – Repubblica in testa – ma poco ci manca. L’americano che Paolo Gentiloni ha chiamato per aprire la non-stop del PD sul digitale ha tutte le caratteristiche per far sognare i giovani democratici: è un thirty-something, si occupa di Internet e lo fa al top, come consigliere di Hillary Clinton al Dipartimento di Stato americano.
BERLUSCONI-OBAMA
Ma il tema scelto da Alec Ross – che fino a ieri è stato in Siria con una delegazione di aziende hi-tech – probabilmente farà storcere il naso a Palazzo Chigi e alla Farnesina. “Internet e libertà” è uno di quegli argomenti che gli Stati Uniti riservano a paesi come la Cina o l’Iran.
Ma che lo speech alla Città del Gusto domattina a Roma non passerà inosservato nel Belpaese della sentenza contro Google o degli attacchi parlamentari per regolare la rete (e magari prendersela coi blogger, come fa un comma-bavaglio del ddl intercettazioni contro il quale si è mobilitata l’opposizione) è sicuro.
 AMBASCIATORE USA DAVID THORNE E SIGNORA
Che Foggy Bottom abbia scelto un appuntamento di partito per far arrivare un messaggio a Silvio Berlusconi, dopo l’intervista dell’ambasciatore USA in Italia David Thorne con il suo ex compagno di scuola Luca Cordero di Montezemolo la settimana scorsa a Santa Margherita?
L’amerikano Gentiloni gongola. Era stato lui a portare gli Obama-boys di Blue State Digital al capezzale del PD, ai tempi di Walter Veltroni e Dario Franceschini. E oggi serve a Pierluigi Bersani il braccio destro di Hillary (che, secondo gli ultimi sondaggi avrebbe scavalcato in popolarità addirittura il Presidente): arrivano i nostri a salvare il Nazareno?

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