martedì 2 Dicembre 2025

Un segnale da piazza Vescovio

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altLa piazza risponde ferma

Piazza Vescovio: la gente di Cecchin ha risposto alle ipotesi di memorie condivise, di annacquamento del ricordo dei Caduti, di normalizzazione del sangue, di banalizzazione della morte.
Una risposta calma, ferma, pacata. Una risposta agli antifa e ai loro reggicoda ma anche  alla prudenza, al timore, alle oscillazioni di chi, oggi istituzionalizzato, proveniente dalla medesima appartenenza antropologica di chi cadde negli anni di piombo, si trova in mano pratiche per la  celebrazione cittadina della memoria. Sospinto in questo dalla pressione interna ad opera di diverse generazioni che, qualunque scelta abbiano poi fatto, non hanno mai scordato, chi di dovere tentenna e sminuzza, abbassa i toni, e accetta targhe in cui i Caduti appaiono “vittime di una – non meglio identificata – violenza politica”.
Targhe rinviate unanimemente al mittente.

Portaparole delle generazioni in piazza sono stati Pietro Cassiano, Giancarlo Monti (Comitato Piazza Vescovio e la sua Gente per Francesco Cecchin), Carlo Breschi (Nessuno resti indietro) e Gabriele Adinolfi.
Il messaggio è stato inviato.

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