lunedì 1 Dicembre 2025

Un tornante storico

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con la destra che gioca

E’ indubbio che la crisi siriana sia oramai  entrata in quella che sembra un vero tornante storico di questo travagliato inizio secolo. Dopo la cd Primavera Araba e l’aggressione alla Libia ora il vero fronte ideologico, geostrategico e geopolitico appare nella sua nitidezza.
Gli USA cercano di completare l’opera di destabilizzazione del Medio-Oriente con l’aiuto dei jihadisti filosauditi che non hanno mai smesso dai tempi di Osama Bin Laden di rappresentare quella “zona grigia” in cui operano gruppi di potere statunitensi e islamico integralisti che operano probabilmente con finalità e motivazioni diverse, ma sicuramente con il medesimo obiettivo :quello  di destabilizzare Paesi e regimi che non si piegano al fanatismo biblico e coranico jihadista.
In questo caso non deve trarre in inganno l’uso della follia pseudoreligiosa: essa serve a questi influenti gruppi di potere solo da cornice per poter  manipolare fanatici di ogni risma e poterli utilizzare per i loro scopi di dominio.
E in Siria, infatti, sembra che si voglia imitare il modello che tanto bene ha funzionato nel Kossovo, dove l’integralismo musulmano ha aperto la strada all’aggressione alla Serbia ed alla balcanizzazione della regione.
In questo caso, oltre a fare il solito favore ai sionisti, con la preventivata balcanizzazione della Siria in diverse macro-regioni divise tra alawiti, sciiti e sunniti, il piano di questi mafiosi internazionali è quello di testare la capacità di reazione della Russia e della Cina, in una delle linee più avanzate dello scacchiere.E’ noto, infatti, il legame politico e soprattutto militare che lega la Russia e la Siria, non ultimo la presenza della flotta russa nei porti siriani, ma è anche da sottolineare che negli ultimi anni la politica della Russia putiniana è stata di progressivo avvicinamento all’Iran ed alla Cina, anche attraverso la cerniera rappresentata dalla Siria e dagli Hezbollah in Libano.Il fronte oggi è meno frastagliato di qualche anno fa e la Siria è la linea del fronte, suo malgrado o meno.
Obama è oggi molto più debole di un anno fa: la Gran Bretagna che dai tempi di Blair rappresentava il più fedele alleato si è defilata , la Germania dice no alla guerra, l’Italia sta a guardare come d’abitudine e solo la Francia del massone Hollande sembra voler giocare un ruolo da comprimario nell’aggressione, ma con molti tentennamenti.
L’Europa è comunque fuori dai giochi e la partita si gioca soprattutto  nel tentativo dei due campi, Us-israeliano e Cino-Russo nel coinvolgimento dei paesi emergenti i cd BRICS. Siamo alle prove generali di un possibile , ripeto possibile, passaggio da una fase unipolare in cui gli USA sono i soli “gendarmi del mondo” senza rivali ad una fase “multipolare” in cui Russi e Cinesi hanno deciso di giocare un ruolo più attivo e visibile. Di qui l’impasse per gli USA in sede ONU.
Bisogna solo vedere chi dei due contendenti “bluffa” e chi invece vuole fare “poker” e far indietreggiare il nemico: in parole povere gli USA non possono non attaccare, dopo aver incoraggiato e foraggiato via i sauditi la guerriglia jihadista in Siria, sia per non perdere la faccia e perdere egemonia rispetto ai russi ed ai cinesi, sia perché sospinti dalla potente lobby sionista americana che vuole procedere alla completa destabilizzazione dell’area , a completamento delle cd primavere arabe da essa sostenuta .
Ad ogni modo e per quanto ci riguarda la Siria in questo momento va sostenuta con ogni mezzo e a tal proposito, va sottolineato l’ottima iniziativa costituita dal Fronte Europeo per la Siria che con la sua presenza a Damasco e le numerose adesioni internazionali che stanno giungendo soprattutto dall’Europa e dall’America Latina, sta ponendo le basi per un concreto asse antiimperialista che potra’ affiancare  la lotta interna per la riconquista della sovranità nazionale nei paesi europei e  per la liberazione del mondo intero dai nefasti  progetti atlantici che dal 1945 portano solo guerra e distruzione all’intero pianeta.
Quanto al “fronte interno” va sottolineato l’indecente silenzio della cd “sinistra pacifista “ che come al solito con i suoi distinguo, la sua incapacità di andare oltre generici appelli contro Assad e contro gli USA ( il famoso ne’ con Saddam ne’ con Bush di qualche anno addietro) e la sua cecità ideologica che la porta a  far proprie le parole d’ordine dei neotrotzkisti liberal di oltreoceano ( Assad come Hitler) , si vota al ruolo di cagnolino scodinzolante del più bieco imperialismo , che a parole, dice di combattere .Prendiamo nota .
Quanto allo schieramento “destrorso” troppo occupato a seguire le sorti del  Cavaliere, medesimo silenzio : qui è questione invece del solito frutto avvelenato del rinnegamento di ogni radice e quindi l’ignavia di non voler affrontare argomenti “scomodi” come il ruolo  gli Usa e di Israele per non perdere chissà quali “legittimità democratiche”.. ma  costoro possono sempre sfogarsi con Atreju e la Meloni. Buon pro gli faccia.

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