L’accordo firmato dal governo è una bufala, parola dell’ Eurispes. L’incidenza del risparmio sarà di 10 centesimi su mille Euro! Esso dunque avrà un sicuro effetto: non il blocco dell’ inflazione ma l’invidia dei migliori illusionisti.
A tale quadro l’Eurispes arriva partendo da questi dati: la percentuale del fatturato sui prodotti venduti a marchio interno della grande distribuzione non supera, nella media nazionale, il 20 per cento dell’incasso complessivo del settore “grocery”, (prodotti alimentari, per la cura del corpo e della casa). La grande distribuzione ha un giro d’affari complessivo di 65 miliardi di euro, pari al 22 per cento del mercato al dettaglio degli stessi “grocery” (che sono appunto quelli inseriti nel patto sul blocco dei prezzi). Questo vuol dire – deduce l’Eurispes – che alla fine lo stop si applicherà solo al 4,4 per cento di quei prodotti. Considerato che, in base ai dati Istat, le spese per alimenti, pulizia propria e della casa pesano solo per il 20 per cento sulla spesa complessiva della famiglia il risultato finale dell’accordo è appunto “minimo”. Tanto più, fa notare l’istituto, che il blocco non copre l’intero anno, ma solo i tre mesi da qui a Natale: tenuto conto che l’inflazione del 2004 sia davvero del 2,3 per cento – spiega l’Eurispes – e che per i primi nove mesi questi prezzi abbiano continuato a marciare al rialzo, alla fine dell’anno , su questi prodotti, ci sarà pur sempre un aumento di prezzi dell’1,7 per cento. Tradotte nel carrello, tutte queste premesse e constatazioni, si trasformano appunto in un risparmio di “10 centesimi ogni mille euro di spesa”.
Sentenza, quella dell’Eurispes, che il governo di sicuro non accetta. Certo, promette, si farà di più. Marzano, ispiratore dell’accordo, fa sapere che il blocco dei prezzi “potrebbe durare anche oltre la fine dell’anno”. Berlusconi, parlando a Genova, assicura che, “assolutamente sì”, ora s’interverrà anche sulle tariffe: “Tutto ciò che rientra nella competenza del governo sarà fatto” ha detto. E considerato che le possibilità di manovra del governo sulle tariffe riguardano le Poste (dove il blocco è già in atto) ed essenzialmente l’acqua, i biglietti ferroviari e l’energia i probabili campi d’azione sono dunque presto delimitati (per l’energia, in particolare, si punta sulle possibilità di risparmio garantite dal ruolo dell’Acquirente unico e sulla ridimensionamento della posizione dominante dell’Enel). Per quanto riguarda l’altro fronte aperto da SinIscalco – quello di una moratoria sulle commissioni e sulle spese per il conto corrente – dall’Abi arriva la conferma delle trattative in corso. L’associazione ci tiene a sottolineare che il costo per la tenuta di un conto, in media, si aggira sui 118 euro l’anno, non 520 come dicono i consumatori. Quanto al patto anti-inflazione: “Le singole banche valuteranno le considerazioni del ministro nella loro autonomia d’impresa -sottolinea l’associazione – Tuttavia un congelamento dei prezzi non può non tener conto della natura dei servizi e dei beni interessati, dunque anche se limitato ad un perio