venerdì 21 Febbraio 2025

Una svolta intelligente

Artificiale, generativa

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Il guanto di sfida della cinese DeepSeek alla Silicon Valley ha dato una scossa al settore dell’intelligenza artificiale già in rapida evoluzione.
E anche il mercato italiano registra un record: nel 2024 ha toccato quota 1,2 miliardi di euro con una crescita del +58% rispetto all’anno preecedente. A trainare lo sviluppo sono soprattutto le realtà che usano l’IA generativa, il 59% delle grandi imprese ha un progetto attivo e il 99% degli italiani ne ha sentito parlare. Sono i risultati di una nuova ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano.
“Il 2024 evidenzia una crescita incessante di interesse e di spesa dedicata all’IA a fronte di un’offerta di mercato in fermento e in continua evoluzione”, afferma Alessandro Piva, co-direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence. “Analizzando l’ecosistema nel suo complesso possiamo dire che l’Italia ha tra i suoi punti di forza un’attività di ricerca di valore e un mercato in forte espansione”, aggiunge Giovanni Miragliotta, co-direttore dell’Osservatorio.

L’analisi mostra tuttavia come le imprese italiane si stanno approcciando all’IA più lentamente rispetto ad altri Paesi europei (il 59% delle grandi realtà ha già un progetto attivo contro una media europea del 69%, ultimo posto tra i Paesi analizzati) ma chi la utilizza l’ha integrata nei processi. Ad esempio, il 53% ha acquisito licenze di software come ChatGpt o Copilot più di Francia, Germania e Regno Unito; e il 39% ha riscontrato un effettivo aumento della produttività. In ritardo le Pmi (solo il 7% delle piccole e il 15% delle medie imprese ha avviato progetti). Guardando la spesa media per azienda, i settori più attivi sono Telco&Media e assicurazioni, seguiti da Energia e Finanza. La Pubblica Amministrazione ha il 6% del mercato, con un tasso di crescita superiore al 100%.

Secondo la ricerca, inoltre, le grandi aziende italiane si mostrano consapevoli dei rischi di un utilizzo non governato: in più di quattro su 10 realtà ci sono linee guida e regole per l’utilizzo dell’IA e nel 17% dei casi è stato vietato l’uso di strumenti non approvati. In generale, tra le diverse soluzioni di intelligenza artificiale, la quota più elevata del mercato (34%) viene dai progetti di previsione della domanda, ottimizzazione dei flussi e identificazione di attività anomale; quelle con la crescita più elevata (88%) sono le soluzioni di analisi del testo.

“Nell’area ricerca – sottolinea l’analisi dell’Osservatorio – l’Italia si posiziona bene per produzione scientifica e nell’ultimo anno si registra un importante incremento dei fondi stanziati nell’ambito delle Cascade Calls della fondazione Fair – partenariato esteso per la ricerca AI di frontiera (28,7 milioni di euro). Ma permane la scarsa capacità di trattenere e attrarre talenti, con un flusso netto di competenze costantemente negativo”. Infine, riguardo la percezione degli italiani sull’argomento, il 99% ha sentito parlare di intelligenza artificiale, il 59% ha un’opinione positiva. Le principali preoccupazioni riguardano il rischio di manipolazione delle informazioni e i deepfake e l’impatto sul mercato del lavoro (solo per il 17% è positiva l’adozione in questo campo).

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