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Una mano invisibile ?

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Gli atavici problemi carcerari della nostra Penisola trovano, improvvisamente, spazio sulla stampa borghese. Forse qualcuno vuol spingere avanti la candidatura di Pannella, uomo di logge e di Tel Aviv, per ottenere rapidamente il mandato di cattura europeo ?

Prosegue anche oggi la protesta dei detenuti nel carcere di Regina Coeli per il sovraffollamento e il protrarsi dei tempi di attesa prima della celebrazione dei processi. I reclusi della quarta sezione, sono 158 e tutti classificati come detenuti comuni, sono stati finora in particolare quelli che hanno inscenato manifestazioni piu’ intense degli altri, bruciando materassi e giornali, facendo esplodere bombolette di gas per fornelletti e rifiutandosi di rientrare in cella.
Sono state danneggiate tubature dell’acqua. Mobilitate le forze dell’ordine all’esterno del’istituto di pena, mentre dentro la vigilanza ad opera della Polizia penitenziaria e’ stata rafforzata. Ci sono state ore di trattativa e poi questa protesta piu’ forte e’ rientrata. Diverse le porte delle celle danneggiate e per una quarantina di detenuti e’ stato deciso il trasferimento in altre sezioni dell’istituto di pena proprio perche’ – ha spiegato il direttore Renato Tedesco – le celle sono temporaneamente inagibili.
I detenuti chiedono migliori condizioni igienico-sanitarie e l’istituzione di una commissione investigativa sulle modalita’ di applicazione della custodia cautelare. Iniziata lunedi’, la protesta e’ articolata in tre giorni – e dunque oggi si dovrebbe concludere – con due momenti distinti: il primo dalle 15,30 alle 16,30 e il secondo dalle 22,30 alle 23,30. I reclusi in quelle due ore manifestano rumorosamente, battendo con pentolini, casseruole ed altro contro le inferriate delle finestre delle celle, mandando cosi’ un preciso segnale al mondo politico perche’ intervenga per far fronte ai problemi di sovraffollamento e di lungaggini dei tempi della giustizia.

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