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Un’antenna per clava

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L’Espresso compra Rete A e si lancia nell’etere televisivo. Col ramoscello d’Ulivo?

MILANO – Il gruppo l’Espresso ha acquistato dall’editore Alberto Peruzzo il 100% dell’emittente televisiva nazionale Rete A per 115 milioni di euro. Alla notizia, i titoli dell’Editoriale sono saliti di oltre il 2%. L’acquisizione verrà finanziata con parte delle risorse disponibili dalla recente emissione obbligazionaria di 300 milioni di euro.

L’obiettivo dei prossimi tre anni, spiega l’Espresso in un comunicato, è quello di raddoppiare i ricavi netti dell’emittente, ora pari a circa 20 milioni di euro. La società prevede anche una forte accelerazione dei ricavi collaterali e, in termini di margine l’obiettivo sempre a tre anni è quello di triplicare l’incidenza del risultato operativo sul fatturato, oggi del 10%, per arrivare a 30-35%.

L’acquisizione è naturalmente subordinata -come scrive l’Ansa- all’ottenimento delle previste autorizzazioni.

Nel periodo transitorio la gestione continuerà ad essere portata avanti dall’editore Alberto Peruzzo. Rete A trasmette sull’intero territorio nazionale in tecnologia analogica ed è autorizzata alla futura trasmissione in tecnologia digitale. La diffusione analogica copre circa l’80% della popolazione italiana. La società incassa 5 milioni di euro e ha un cash flow positivo e in crescita. Ha inoltre già varato un progetto per coprire almeno il 50% della popolazione con il segnale digitale.
L’ascolto è in crescita e le rilevazioni Eurisko dell’ultimo trimestre attribuiscono a Rete A oltre 7,5 milioni di contatti settimanali. “Con questa acquisizione il gruppo Espresso – afferma la società editrice rendendo nota l’operazione – entra nel settore della televisione analogica e digitale terrestre per realizzare un progetto di rete a prevalente programmazione musicale dedicata ai giovani sfruttando i marchi e il know how delle proprie Radio Dj e Radio Capital”.

L’intera operazione sarà presentata domani alla comunità finanziaria in conference call dall’amministratore delegato dell’Espresso, Marco Benedetto.

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