mercoledì 30 Ottobre 2024

Un’onda c’è

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e se lo ammettono loro…

Lunedì mattina a Pistoia ha sfilato un corteo contro la riforma gelmini sulle scuole. E fin qui, magari un po’ fuori sincrono, ci siamo. Ma c’era qualcosa che non tornava.. Chi guidava il corteo non erano compagni dei collettivi, non erano compagni dei centri sociali.. Non erano compagni: erano ragazzi di casa pound, azione giovani e un rappresentante del partito democratico, che hanno proibito di fare cori “politici” e offensivi nei confronti dei membri del governo, perchè sono riusciti a far passare il corteo agli occhi ingenui delle/gli studenti medi pistoiesi come un corteo apolitico.
Chiarendo subito che un corteo in sè non può essere che politico, in quanto per definizione quando un gruppo di persone scende in piazza a manifestare contro qualcosa sta facendo politica, i più furbi organizzatori hanno messo in atto la pratica recente di coinvolgere le/i manifestanti mediante la finta ingenuità politica del “nè rossi nè neri ma liberi pensieri”. Non è uno slogan a caso: un anno fa, prima del celeberrimo 29 ottobre a piazza navona, i giovani di casa pound, alleanza nazionale e fascidimerda&co. partecipavano alle assemblee studentesche e ai cortei apparentemente mossi dalla medesima lotta contro la riforma gelmini, la vecchissima 133. Purtroppo in molti si sono lasciati sedurre dal fascino discreto della democrazia e della libertà di pensiero che ha portato a un coinvolgimento attivo di quelle forze di destra sotto il motto “abbiamo lo stesso fine anche se siamo diversi”.
Ci sembrava ormai passato il tempo in cui questo slogan, con tutto quello che si porta dietro, trainava le folle in piazza, noi tutti pensavamo che le mazze tricolore avessero aperto gli occhi anche alle/i più entusiasti di un movimento variegato. L’onda quella mattina mostrò la sua inconsistenza, il “tutti uniti contro una riforma aberrante” non poteva più avere un seguito.
Almeno così credevamo… E invece ieri mattina a Pistoia le/gli studenti medi venivano nuovamente gabbati dal viscido entrismo di quei ragazzi che cantavano cori col braccio teso a mo’ di saluto romano, che scadevano dello squallido populismo facendo cantare canzoni svuotate di contenuti politici e che hanno bloccato il coro “siamo tutti antifascisti” al termine del corteo, sotto il palazzo di governo. A lanciare il coro sono stati compagni di pistoia e firenze che hanno creato insieme uno spezzone antifascista lanciando, nei limiti del possibile, un’isola di lotta nel corteo. Purtroppo le/i compagni pistoiesi sono pochi, ma da lontano e nel nostro piccolo le/i invitiamo a non mollare, siamo certi che con la costanza potranno ricreare un movimento di lotta autorganizzata che parte dal basso, senza la necessità di una sigla di partito o sindacato, perchè nessun colletto bianco può conoscere quel moto interiore che ci spinge alla rivolta, nessuno può rappresentare le nostre lotte!
CONTRO VECCHI E NUOVI FASCISTI
ORA E SEMPRE RESISTENZA!

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