sabato 20 Luglio 2024

Vaccini pericolosi

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored

alt
I nostri soldati l’ultima cosa che debbono temere è il nemico

 

Soldati che partono per missioni di guerra all’estero, una profilassi sanitaria uguale per tutti che precede la partenza, con vaccinazioni a tappeto che sono ormai prassi consolidata. Il tutto dovrebbe garantire la sicurezza dei nostri soldati nei teatri di guerra all’estero, per evitare il contrarre di malattie. Ma oggi piomba il sospetto che questi vaccini, troppi e in tempi troppo ravvicinati gli uni dagli altri, possano indebolire il sistema immunitario di ragazzi sani come pesci, facendolo “impazzire”, e aprendo in questo modo la breccia a malattie, anche gravi. La notizia arriva dalla magistratura padovana: un caso sollevato dal Corriere del Veneto e che ha l’aria di essere una bomba, dato che è stato aperto un fascicolo da parte della Procura della Repubblica di Padova. Perché se l’indagine confermasse quanto scritto in un esposto di un ex militare in pensione, il quale ha denunciato come il suo apparato immunitario sia stato letteralmente “bombardato” (scrive nella denuncia) dai continui vaccini a cui è stato sottoposto dopo essere stato assegnato ad un incarico in terra di guerra, l’intero sistema sanitario militare e i protocolli disposti dal Ministero della Difesa potrebbero essere coinvolti. Con esiti esplosivi.
Tutto ha inizio dalla denuncia dell’ex ufficiale, che ha firmato un esposto depositato al quarto piano del palazzo di Giustizia di Padova. Questi avrebbe partecipato a missioni importanti nella sua carriera militare, che hanno visto il nostro Paese combattere in prima linea: Afghanistan, Bosnia, Macedionia. Prima di ogni missione il “tourbillon” di vaccinazioni mediche: se aveva lo scopo di proteggerlo dalle malattie in missione, non lo preservava però da un banale raffreddore una volta tornato in Italia. È quanto sottolinea l’ex militare, che precisa come una volta a casa fosse soggetto a qualsiasi virus vagasse nell’aria.
Il tutto ora è sotto la lente della magistratura padovana: il sostituto procuratore Sergio Dini ha infatti aperto un’indagine sull’utilizzo dei vaccini da parte dell’esercito italiano, fascicolo su cui al momento non appaiono indagati né capi d’accusa. Ma tanto basta: la polizia giudiziaria ha già ricevuto l’incarico da parte del sostituto procuratore di acquisire i faldoni con l’elenco dei militari partiti per missioni all’estero (vaccinati) e l’elenco dei farmaci usati per contrastare le malattie locali. I dati raccolti saranno poi incrociati con quelli legati al “tasso di malattia” (o decesso) dei soldati tornati in Patria. Non solo: anche la commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito ha deciso di approfondire le voci secondo cui, come riporta il Corriere del Veneto, sarebbero i vaccini numerosi e ripetuti a indebolire il sistema immunitario di ragazzi sani.   

Ultime

Alto tradimento

Il 25 luglio tedesco: cruento e fallito

Potrebbe interessarti anche