venerdì 3 Gennaio 2025

Vietato pensare: questo è il nuovo “diritto” europeo

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Il mandato di cattura europeo è una mostruosità, uno strumento che consente ai magistrati “organi­ci” di colpire e di perseguire le idee e le opinioni politicamente non corrette.

Il battesimo di questo mezzo liberticida non poteva che essere opera di una delle punte di diamante della giustizia-globalizzata, il procuratore spagnolo Baltasar Garzon, che con Giancarlo Caselli e la Del Ponte (che sostiene l’ac­cusa all’Aja al processo-farsa con­tro Milosevic) si è formato nel laboratorio di Eurojiust. Dopo avere “chiuso” per tre anni tutti gli uffici e tutte le sedi della Coalizione basca “Batasuna”, Garzon, alla fine di maggio scorso, ha chiesto il trasferimento davanti alla giustizia spagnola di tre giova­ni francesi rei di militare nell’orga­nizzazione giovanile “Segi”, rite­nuta “fiancheggiatrice” del separa­tismo basco. Yves Machicotte, Haritza Galarraga e Amala Rekarte, tre giovani di età compresa tra i 22 ed i 25 anni, sono state cosi le prime vittime del nuovo strumento giudiziario fatto proprio dal diritto francese.


I tre sono falsamente accusati di sostenere i gruppi terroristici dell’Eta. E’ stato, in pratica, teore­ticamente costruito un “Dossier Segi” il cui processo dovrà tenersi entro il mese di marzo del 2005 a Madrid, nonostante i fatti ascritti sarebbero stati commessi sul terri­torio francese, laddove non si configurerebbe alcun reato.


Proprio grazie al mandato di cattura europeo, recentemente approvato anche dal Parlamento italiano, è ormai possibile ad un qualsiasi magistrato politicamente legato al Nuovo Ordine Mondiale sconfinare con i suoi teoremi.


E certamente non è un caso se uno strumento così infame non è stato minimamente contestato dai falsi no-global, sempre pronti a disobbedire a comando ed organi­camente.


In quegli stessi giorni, come ci informa l’avvocato Longo, Garzon ha colpito anche il ‘Circulo de Estudios Indo europeos’. Il 25 maggio sono stati infatti arrestati in Catalogna Ramon Bau, 56 anni, presidente del CEI, già membro dell’organizzazione CEDADE, che negli anni 60 e 70 contribuì alla pubblicazione di libri “dimentica­ti”. Un intellettuale che non ha mai scritto o pronunciato una parola a favore della violenza. Insieme a lui sono stati arrestati Oscar P.G. , 27 anni, delegato del CEI in Catalogna, già arrestato per reati di opinione nel giugno del 2003 ed in attesa di giudizio e Carlos G.S., 35 anni, membro del CEI ed abituale


collaboratore delle pubblicazioni dell’organizzazione culturale.


Va rilevato che il C.E.I è una associazione regolarmente registrata in Spagna presso il ministe­ro dell’Interno e le sue pubblica­zioni non sono certamente clande­stine. L’associazione ha sedi a Madrid, in Catalogna, in Andalusia, a Valencia, a Guadalajara, nelle Asturie ed anche in Messico.


I tre arrestati sono stati invece accusati di partecipare ad una organizzazione illegale che diffon­de materiale che incita alla discri&sh

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