Siamo morti, siamo una società allo sbaraglio! Tra woke, gay pride, femminismo, siamo finiti! Meglio qualsiasi altra cosa!
Sicuri che sia proprio così?
Preannunciavo ben ventiquattro anni orsono che, nella dis-sociazione dei tessuti sociali, le lobbies di minoranza avrebbero acquisito influenza e che, tra di loro, quelle che avevano una propria causa (lgbt, ebrei, islamici, clero, logge, cattocomunisti) avrebbero provato a imporre la loro cultura dall’alto, e facevo proprio l’esempio specifico dei militanti gays ancora alle prime armi. Una sorta di gramscismo a metodologia stalinista.
Sopra e sotto il tavolo
Diceva argutamente il ministro craxiano De Michelis che esiste una realtà sopra il tavolo e una sotto il tavolo e questa è solitamente la più importante.
La dis-sociazione è anche politica, e le minoranze chiuse in un palazzo, ormai desuete, parlano a se stesse e impongono a tutti il loro libro, qualunque esso sia. Il politicamente corretto che, di questo passo, diventerà presto la politicamente corretta.
Ma questi dogmi, puntellati perfino da leggi sempre più settoriali e ridicole, fanno davvero presa?
Non sembra proprio.
Il woke
ha fallito miseramente, tanto che la Disney, Netflix e tutti coloro che lo hanno cavalcato, hanno fatto marcia indietro per i fallimenti agli incassi. E le società americane hanno tagliato i posti riservati alle sue politiche: il mercato non perdona e quale sia il sentimento generale per il woke si è ampiamente capito.
Per quanto riguarda la cultura gay
che per molti è diventata addirittura un’ossessione, forse a dimostrazione che ne provano un’attrazione trasformata in repulsione, cosa ha inciso nella società europea? Di sicuro tantissimo nella dittatura liberalcomunista del “gender” che è comunque ancora di là dall’imporsi, e che, pur facendo leva sugli omosessuali, è di un carattere sovversivo che viene di lontano.
In quanto all’impatto societario, facciamo parlare le cifre
Dal 2016 (quando vennero istituite) al 2023, in Italia sono state celebrate 21.336 unioni civili. Per i primi otto mesi del 2024, sono state stimate circa 2.960 unioni civili con un calo del 2,1 % rispetto allo stesso periodo nel 2023. I matrimoni classici nello stesso arco di tempo sono stati 1.317.092 (più le convivenze di fatto delle coppie etero che sono valutate intorno a 1.800.000)
In Francia, dal 1999 (quando vennero istituiti, si sono avuti un totale di 204.061 PACS (che però non sono unicamente tra omosessuali, ma comprendono le coppie che hanno ottenuto gli aiuti e i diritti dovuti alla convivenza legalizzata). Nello stesso tempo ci sono stati 5.263.585 matrimoni.
Se non fossero state legalizzate le unioni civili, le coppie omosessuali avrebbero semplicemente convissuto. In pratica non è accaduto niente.
Qualunque cosa si pensi della cultura dominante delle borghesie sopravvissute all’ondata passata dei diritti radicalchic, essa è come l’olio sull’acqua, non fa presa e non c’è da impazzire perché finirà con l’andar via assai presto. Lasciando ovviamente tracce, ma non tutte negative, perché è sempre accaduto così nella storia e si ripeterà.
Se non ci fosse il vero, grande, problema della denatalità e della demografia, non ci sarebbe da essere pessimisti per il futuro perché la cultura dominante in Europa non può non cambiare e già lo si nota nelle sue contraddizioni di vertice, a iniziare dal bellicismo del riarmo.
Il problema è che moltissimi guardano solo sopra al tavolo
e si lasciano catturare dagli slogan delle commedie e delle false contrapposizioni politiche o internazionali, perché credono che tutto sia come lo immaginano o lo temono.
Così qualcuno è finito con il contrapporre qualsiasi cosa a questa società decadente.
Senza conoscere mai quella cosa che gli contrappone.
Parlo di mafie, omicidi, suicidi, droga, aborti, vendita dei figli, diritti sociali e legali. E perfino, per quelli che sono fissati col gay pride, di omosessualità.
Nessuno pensa che nei paesi dove è fuorilegge (ultimo il Burkina Faso) ciò è perché è una pratica dilagante, in quanto le leggi affrontano questioni generali, non trattano i petali delle margherite.
Cosa si sbandiera in contrapposizione, non alle classi dirigenti europee, ma all’intera Europa che si dà per perduta e succuba di quello che le minoranze attive nella classe dirigente vorrebbero che diventasse (anzi, direi che fosse diventata, perché ora le vedo a rincorrerci)?
Tutto il cosiddetto AntiOccidente, che poi si confonde con i BRICS che non lo sono nell’interezza e neppure nella maggioranza, fatta salva qualche frase per lisciare il pelo delle masse.
Tra questi ce ne sono dei membri che effettivamente si contrappongono al Nord. Non sono tantissimi in verità, visto che i più seri vorrebbero guidarlo e non di certo abbatterlo.
Questi antioccidentalisti frustrati
perché hanno gli stessi riferimenti dell’American way of life ma vogliono riuscire una volta o l’altra a “vincere uno scudetto” pure loro, hanno condizioni sociali, culturali, esistenziali, sicuramente peggiori, spesso molto peggiori di noi. Costumi compresi, anche se magari nascondono la polvere sotto il tavolo e solo per compiacere l’Islam che hanno prepotentemente in casa (basti pensare alle cifre a Mosca).
A furia di dire che da noi tutto è perduto e scambiare le nostre nazioni con i latrati impotenti di una classe dirigente in disuso, ci si è completamente accecati. Al punto di opporre come modelli virtuosi degli autentici carrozzoni che sono prigioni a cielo aperto.
Non faccio la lista esaustiva perché è enorme, giusto qualche esempio.
In Russia, dove – sappiano gli antivax – ormai sono obbligatori da qualche mese i vaccini mRna, insieme alle leggi repressive ideologiche che condannano ogni discriminazione etnica, ogni messa in discussione della causa ebraica e qualsiasi commento storico, fosse anche solo militare, considerato favorevole alla parte dell’Asse, sono entrate ultimamente in vigore una serie di leggi, tra le quali il divieto di ricerca su web di argomenti storici indesiderati, l’obbligo di introdurre un messanger spia su ogni cellulare. Questa disposizione era stata presa a suo tempo, per telefoni e computer, da Clinton, ma venne vietata dalla Magistratura americana. È concesso al governo russo di bloccare e sequestrare qualsiasi conto in banca senza preavviso e con il divieto all’utente di aprirne un altro. Per l’acquisto di ogni sim card si deve lasciare una traccia video dell’acquirente e si deve fornire il passaporto perfino per comprare un accendino.
In Cina ci sono i Lao-gai, dei campi di concentramento dove i condannati a morte sono comunque messi ai lavori forzati. La condanna viene eseguita quando alcuni organi del condannato, compatibili con l’acquirente o gli acquirenti, consentono che l’espianto immediato, a cuor battente, sia redditizio.
Il sistema è misto. Molti interventi medici e chirurgici sono a pagamento, perché lo Stato copre al massimo il 60% delle spese. Poiché alcuni interventi, in particolare cardiaci, costano sui 30.000 euro, i ricchi se li possono permettere ma i poveri devono morire.
E c’è la patente a punti, non quella di guida, ma quella civica. A seconda dei punti di obbedienza che si hanno accumulati si hanno maggiori o minori libertà di movimento e di espatrio.
In Corea del Nord, non è concesso lasciare il proprio comune, neppure per una semplice escursione, senza il permesso del partito.
In Iran si viene impiccati per un nonnulla e di sicuro non vi è una dialettica politica, senza contare ovviamente la questione femminile.
In Venezuela un regime di polizia che è riuscito a fare praticamente bancarotta pur galleggiando sul petrolio ha fatto fuggire in pochi anni ben sette milioni di cittadini, ovvero un quarto della popolazione!
È questa serie di orrori
che vogliamo contrapporre non alla cultura dominante da noi ma alla nostra società per intero e alle nostre conquiste plurisecolari, o vogliamo invece pensare a rettificarci da soli smettendola di sbandierare contro quello che riteniamo un male, quanto è senza alcun dubbio infinitamente peggio?
Se invece continueremo a cadere in questa trappola, dobbiamo essere consapevoli che è il miglior modo per rigenerare il woke, che si salverebbe per il paragone con la presunta alternativa che, comunque sia, è molto peggio. Rendiamocene conto! L’antagonismo da ritardati è sempre il miglior cemento per qualsiasi sistema.
Se invece ci radichiamo da nazionalrivoluzionari, dal come stanno andando ormai le cose, sulla falsa riga dei Beatles possiamo già dire: we can woke it out!