domenica 30 Giugno 2024

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La rivolta dei minatori nelle Asturie fu il prologo alla gloriosa guerra civile spagnola. Ma non c’è da sperarci troppo

 

Ventitre persone sono rimaste ferite e almeno cinque sono state arrestate dopo che la marcia dei minatori e dei sindacati di oggi contro la prevista chiusura delle ultime miniere di carbone lasciasse spazio a violenti scontri nel cuore del Paseo de La Castellana di Madrid. Fonti sul posto confermano che almeno una persona è rimasta ferita da uno dei proiettili di gomma sparati dagli agenti sui manifestanti, che hanno risposto tirando pietre contro i furgoni degli agenti. Lo scontro è durato poco più di un’ ora. Il Servizio Medico SAMUR informa che tra i feriti ci sono 12 minatori, sei poliziotti e cinque assistenti alla marcia.La polizia spagnola ha sparato proiettili di gomma contro i minatori che manifestano oggi nel centro di Madrid contro la prevista chiusura delle ultime miniere di carbone. Lo scrive la Bbc online. Secondo la France Presse, la situazione è particolarmente tesa su Paseo de la Castellana, la grande arteria che taglia il centro di Madrid, dove si trova il ministero dell’industria. Ci sono stati tafferugli dopo che i manifestanti hanno lanciato pietre contro le forze dell’ordine, con almeno due feriti.

LE MISURE DELL’AUSTERITY – Il premier spagnolo Mariano Rajoy, presentando in Parlamento le nuove misure di austerità decise dal governo di Madrid, ha annunciato la soppressione della tredicesima per i dipendenti pubblici, oltre all’aumento dell’Iva dal 18 al 21%. Rajoy ha prospettato risparmi complessivi per 3,5 miliardi di euro nella spesa pubblica. Oltre alla soppressione della tredicesima, i dipendenti pubblici avranno meno giorni di ferie e verranno ridotti i permessi sindacali. Inoltre diminuirà il numero delle imprese pubbliche ed il numero dei consiglieri locali calerà del 20% circa. Diminuiranno anche le indennità destinate ai sindaci. Per quanto riguarda l’Iva, il tasso di base rimane al 4%, quello medio passa dall’8 al 10%.

NELLA NOTTE LA MARCIA NERA  La notte scorsa , con i caschi bianchi sporchi di carbone e le magliette nere, in segno di lutto,  300 minatori arrivati a piedi a Madrid dal nord della Spagna e  sono stati accolti da decine di migliaia di persone. Il loro ingresso nella capitale, guidato dai sindacati maggioritari Comisione Obreras e Unión General de Trabajadores, si é trasformato in un fiume che, dopo aver bloccato il traffico lungo l’autostrada A6, ha attraversato le principali arterie delle città fino alla Puerta del Sol. ‘Indignados’, organizzazioni politiche e comuni cittadini si sono uniti intorno a quella che nei cori definivano “la vera nazionale” della Spagna,  un settore in sciopero indefinito da 45 giorni. Oggi ci sarà spazio per due manifestazioni che porteranno i minatori davanti al centro della loro protesta, il ministero dell’Industria, al quale chiedono che rettifichi il taglio del 63% previsto per gli aiuti al settore.  Il premier spagnolo Mariano Rajoy, presentando oggi in Parlamento le nuove misure di austerità decise dal governo di Madrid, ha annunciato la soppressione della tredicesima per i dipendenti pubblici, oltre all’aumento dell’Iva dal 18 al 21%. Come scrive El Pais online, Rajoy ha prospettato risparmi complessivi per 3,5 miliardi di euro nella spesa pubblica. Oltre alla soppressione della tredicesima, i dipendenti pubblici avranno meno giorni di ferie e verranno ridotti i permessi sindacali. Inoltre diminuirà il numero delle imprese pubbliche ed il numero dei consiglieri locali calerà del 20% circa. Dimnuiranno anche le indennità destinate ai sindaci. Per quanto riguarda l’Iva, il tasso di base rimane al 4%, quello medio passa dall’8 al 10%

La rivolta dei minatori nelle Asturie fu il prologo alla gloriosa guerra civile spagnola. 
Che per capirci fu causata dalle repressioni sanguinose e dalle persecuzioni brutali commesse dai ‘republicani’ del ‘frente popular’ dopo che ebebro preso il governo nel 1936.
La rivolta dei minatori delle Asturie avvenne pochi mesi prima e non fu contro un governo ‘fascista’ ma contro il governo centrista del democristiano Gil Robles.
La Falange in quel frangente stette con i minatori.
La rivolta dele Asturie funse da nobile detonatore.
Ma oggi non c’è purtroppo molto da sperare in quella direzione.
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