lunedì 1 Luglio 2024

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 621 licenziamenti a Taranto. L’appello per scioperare giovedì

 

 E’ il momento del fare e non del dubitare, E’ il momento nel quale l’opinionismo non può avere spazio in cui ogni azione non è fine a se stessa, ma traguarda il futuro di tutti. Nessuno si senta al sicuro, nessuno pensi domani è “un altro giorno e poi vediamo”. Il prossimo 10 gennaio, in ogni caso sarà Rivoluzione.
Starò a noi capire se si tratta di una Rivoluzione nel nome della dignità o una rivoluzione che annulla il nostro futuro. Scioperare è l’unica ed ultima strada legittima per spingere la negoziazione verso un equilibrio favorevole o comunque meno oneroso per i lavoratori.
Non si tratta di punti di vista, non si tratta di folcloristiche liturgie dalle quali il sindacato vuole passare, si tratta di utilizzare gli strumenti necessari ed utili che distinguono un lavoratore da un crumiro, un essere pensante da un decerebrato incapace di guardare oltre il proprio naso, un uomo da uno schiavo.
Qualcuno potrà essere offeso dalle nostre parole, qualcuno sarà contrario alla nostra spigolosità , ma non è tempo di convenevoli, perché scegliere tra futuro e fame è un fatto di per sé straordinario, come straordinari i termini e gli stati d’animo ad essi connesso Lo sciopero quindi è ancor più importante di ciò che si pensa.
Lo Sciopero ad oltranza significa perdere del reddito con l’intenzione di investire nel proprio futuro. E’ qualcosa che va ben oltre la scelta individuale e la perdita economica individuale, è qualcosa che può segnare l’esistenza dei 621 esuberi e dell’intera forza lavoro. Per cui chi sceglierà di entrare sappia che egli stesso può essere il “boia” del collega vicino di postazione oltre che di se stesso; chi sceglierà di scioperare, differentemente, sappia che il collega che entra sta irreversibilmente segnando la trattativa mettendo a rischio non solo se stesso ma tutti i lavoratori.
Mutui, prestiti, spesa, rate di ogni genere, sono il quotidiano e l’oggettivo problema di tantissimi colleghi, problemi che potrebbero incancrenirsi se la trattativa va “gambe all’aria”. Problemi che potrebbero diventare ben più pesanti di una rata e potrebbero corrispondere a pignoramenti, criffaggi ecc, davanti alla perdita del posto.
I Sindacati al riguardo, infatti, hanno dimostrato grande maturità e responsabilità evitando di proclamare iniziative onerose, oltre il necessario e senza abbassare la guardia..
E’ solo per questo che lungo tutta la vertenza abbiamo evitato di dilapidare ulteriormente gli stipendi già impoveriti dalla applicazione della cassa integrazione in deroga.
Oggi, però, l’azione è necessaria per tentare di contenere e rifuggire dal più grave degli epiloghi. L’azione, dunque, sarà la somma della volontà dei singoli di sentirsi corpo unico, sarà la somma della forza che gli scioperanti daranno al tavolo Ministeriale, sarà la somma delle idee che guardano al futuro nel tentativo di sfuggire alla fame a cui questo territorio ti condanna.
Cari lavoratori sappiate che il futuro non lo sceglie il Sindacato, in quanto tale, ma lo scelgono i lavoratori con la loro voglia di Lottare. Il Sindacato, quindi, non potrà far altro che rappresentare le volontà espresse anche attraverso la partecipazione al prossimo sciopero. L’adesione di tutti, infine, sarà il vero termometro per stabilire se e quale futuro vogliamo. L’adesione sarà il momento in cui ognuno dovrà assumersi la propria responsabilità rispetto al buon epilogo della vertenza in atto.
“CHI VUOLE MUOVERE IL MONDO PRIMA MUOVA SE STESSO” (Socrate)

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