venerdì 19 Luglio 2024

Un colpo di Stato permanente

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Ma l’M5S non è il suo avversario, è la sua stampella

Paolo Becchi ha accusato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di avere di fatto compiuto un golpe “imponendo” la nascita del governo di Mario Monti. In un lungo post sul blog di Beppe Grillo, in cui critica il percorso sulle riforme appena avviato, il professore ha ripercorso gli ultimi anni di storia.

“L’esperienza del Governo Monti – proseguita nel Governo Letta – ha ‘rovesciato'” i rapporti tra parlamento ed esecutivo, ha scritto. “Il Presidente della Repubblica ha potuto, infatti, esercitare di fatto un potere amplissimo, di vero e proprio indirizzo politico, imponendo al Parlamento le sue condizioni e rendendo la fiducia un momento puramente formale del rapporto tra Parlamento e Governo”, ha proseguito. “Non e’ stato, forse, questo, un colpo di stato? Cio’ che Pd e Pdl puntano a fare, e’ legittimare questa situazione – creatasi in aperta violazione della Costituzione – a costo di cambiare la Costituzione stessa”.

“Il potere costituito (e ‘costituito’ sulle macerie della partitocrazia), si auto-proclama potere costituente”, ha spiegato Becchi. “E’ la storia di un colpo di stato permanente quella che inizia con la caduta di Berlusconi”, ha proseguito il docente di Filosofia del diritto.

“E le elezioni che si sono nel frattempo svolte? E’ come se non ci fossero mai state: lo stesso Presidente di prima, lo stesso Governo del Presidente, in cui il fantasma di Monti si e’ reincarnato nell’accordo Pd-Pdl a sostegno del Governo Letta”, ha scritto ancora. “Zio e Nipote, Gianni ed Enrico, si ritrovano finalmente insieme. Eppure qualcosa e’ realmente cambiato”, ha ricordato, “in Parlamento, oggi, siede una forza politica nuova, che rappresenta quasi 9 milioni di cittadini.

Questo 25% del Paese, pero’, non trova alcuna espressione nei 35 ‘saggi’ incaricati di scrivere una nuova Costituzione ad uso e consumo di una ‘casta’ di partiti sempre piu’ in crisi ma che non intendono rinunziare ad alcuno dei loro privilegi. Com’e’ possibile un’esperienza costituente dalla quale sono, per principio, esclusi 9 milioni di italiani?”, ha chiesto “Questa non e’ piu’ tirannia della maggioranza: e’ la fine della democrazia.

L’accordo tra Pd e Pdl costituisce il tentativo di bloccare il cammino del M5S, dopo che le elezioni hanno segnato la crisi irreparabile del sistema bipolare e la perdita di milioni di voti da parte delle forze di centrodestra e centrosinistra”, ha insistito.

“Perche’ tutto questo? Perche’ passare dalla forma parlamentare a quella presidenziale? L’obiettivo politico e’ uno solo: ridimensionare il ruolo del Parlamento in modo da ricostituire, intorno all’elezione diretta del Capo dello Stato, il sistema bipolare Pd-Pdl, sconfiggendo definitivamente il nemico comune, ossia il M5S”, ha assicurato. “In una forma di governo presidenziale il sistema non potra’ che essere bipartitico, ed e’ questo il vero scopo del lavoro dei ‘saggi’: ricostruire il bipolarismo Pd-Pdl con una conventio ad excludendum. Ossia tagliando fuori il M5S, una grande forza politica del Paese”, ha concluso.

Grillo contro i social network. «Avete visto Obama? Hanno ammesso che sono anni che spiano milioni di americani.. Lo fanno anche qua. Non usate Facebook, i dati vengono messi in un database.. stiamo attenti.. ai nostri deputati sono entrati nelle mail. Non era mai successo. Hanno alzato il tiro perchè sanno che il Movimento 5 stelle sarà un problema per l’Europa».

Parole che sorprendono quelle di Grillo, pronunciate ad Assemini, in provincia di Cagliari, e riferite alla bufera che ha investito l’amministrazione Obama per il controllo di dati telefonici e web. E non importa che proprio sui social network e sulla rete il comico genovese e il suo guru Gianroberto Casaleggio siano riusciti lanciare le Cinque Stelle.

E non tranquillizzano nemmeno le parole di Zuckerberg che ha dichiarato «Facebook non fa e non ha mai fatto parte di programmi per passare informazioni sugli utenti al governo degli Stati Uniti, né tantomento abbiamo mai concesso l’accesso ai nostri server». Contrordine, cittadini: «Ora Facebook è il male». Già a fine 2011 dal suo blog Grillo si scagliava contro il colosso di Zuckerberg. «Senza iscritti Facebook varrebbe zero.

Se io e mio figlio, ad esempio, cancellassimo il profilo, il valore di Facebook diminuirebbe all’istante di 200 dollari. Il capitale sono gli utenti, i loro contenuti e le loro reti di relazione e non la piattaforma, ma Facebook è un mondo chiuso in se stesso nell’universo di Internet, chi vi entra non vi può più uscire», scriveva. Ad andare giù dunque è anche il lato economico del rapporto, che monetizza la vita degli utenti attraverso immagini, dati e pubblicità sulle loro bacheche.

E se Grillo proprio su Facebook ha una delle pagine più condivise e cliccate, con oltre 1 milione e 300 mila like, da cui «diffonde il verbo», evidentemente l’amore con la piattaforma non è così ricambiato. Anche ai suoi parlamentari, in occasione del vertice “segreto” in agriturismo il leader del M5S ha consigliato ai suoi deputati: «Non pubblicate sui social network elementi della vostra vita privata, ma solo l’attività parlamentare». Un consiglio dato anche all’indomani delle polemiche per certe esternazioni dei cittadini proprio sulle pagine del social network.

E non solo. Per lanciare le proposte dei Cinque Stelle, negli anni Casaleggio ha incoraggiato l’uso di piattaforme alternative per il dialogo tra pentastallati. Una su tutte MeetUp, diventato uno degli strumenti più usati all’interno del Movimento – oltre al blog – per fare politica. Mezzi grazie ai quali Casaleggio gestisce la comunicazione delle Cinque Stelle.

Insomma, la sparata di Grillo sorprende abbastanza. Soprattutto se letta alla luce del fatto che uno dei cardini del Movimento è proprio la e-democracy, la famosa democrazia liquida che fa della rete il mezzo principale di espressione della volontà dei cittadini. E soprattutto alla luce del fatto che Casaleggio nei suoi discorsi ha affermato: «Nel 2051 un referendum mondiale via clic cancellerà la pena di morte, nel 2054 la prima elezione planetaria in Rete farà nascere un governo chiamato Gaia. Scompariranno partiti politici, ideologie, religioni.

«Ogni essere umano sarà padrone del proprio destino e il sapere collettivo sarà la nuova politica». E stupisce anche alla luce delle polemiche nate sulla gestione del blog, sul quale migliaia di utenti si iscrivono ogni giorno per commentare le parole di Grillo.

Un colpo di Stato permanente nella più perfetta logica trotzkista.  Ma l’M5S non è il suo avversario, è la sua stampella.

 

 

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