Il capo supremo dei taleban appena due giorni dopo il lancio di missili contro l’Afghanistan, il 20 agosto 1998, chiamò il Dipartimento di Stato americano su una linea riservata.
«Non so assolutamente cosa faccia Osama Bin Laden tantomeno se abbia mai pianificato azioni terroristiche durante la permanenza in Afghanistan», tuonò al telefono il Mullah. Tutto questo avveniva il 22 agosto dopo che i Cruise Usa avevano colpito due centri di addestramento di Al Qaeda attraverso una linea telefonica preferenziale attivata dal Dipartimento di Stato Usa direttamente con il leader supremo dei talebanL’organizzazione di Bin Laden il 7 agosto 1998 aveva attaccato contemporaneamente le ambasciate Usa in Tanzania e Kenya causando oltre 260 vittime. La reazione americana si fece attendere solo 13 giorni. Ora grazie a documenti declassificati dal governo degli Stati Uniti si possono ricostruire i rapporti tra Washington e Kabul tra il 1998 e il 2001. Si scopre così che per ben 30 volte Mullah Omar ebbe contatti con l’Amministrazione Clinton e tre volte con quella Bush.Il Mullah Omar ha conquistato potere e carisma perchè avvolto con il «mantello di Maometto» che era conservato nella moschea di Kandahar, si presentò al cospetto dei combattenti taleban prima della conquista di Kabul nel 1996. Un occhio perso durante la guerra contro i sovietici e poi la fuga in motocicletta durante l’avanzata delle milizie dell’Alleanza del Nord nell’ottobre 2001. La mitologia intorno al Mullah vuole che sia sposato con una figlia di Osama. Mesi orsono è sfuggito nuovamente alla cattura passando sotto il naso degli americani camuffato da «pellegrino». Il Mullah e la sua scorta si trovavano in una moschea quando questa fu circondata da soldati americani. Nascoste le armi nel tempio, uscirono in fila pregando senza che nessun li fermasse.I documenti resi pubblici adesso rivelano quanto e per quanto tempo sia Clinton che Bush trattarono con il capo dei taleban. Il Dipartimento di Stato americano era riuscito ad avere un contatto diretto con il Mullah Omar nel tentativo di ottenere l’estradizione di Osama Bin Laden. Un numero di telefono che conosceva solo il leader degli «studenti del corano». Il responsabile del Dipartimento di Stato p