sabato 20 Luglio 2024

Il popolo di schiavi

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sogna un’ora in più di libera uscita

Ma quanto sono felici gli schiavi quando il padrone concede loro il cibo avanzato nel piatto. Un osso mezzo rosicchiato, con un po’ di bava del Signore, magari da dividere con il cane sotto al tavolo. Concessioni al posto dei diritti. Perché i diritti sono stati cancellati, soppressi dalla banda Speranza e dai governi che si susseguono senza nulla cambiare. Certo, ci sono i diritti delle minoranze sessuali, quelli devono essere garantiti. Ma tutti gli altri vengono eliminati con l’alibi della sicurezza.
Dunque solo concessioni, come in una signoria rinascimentale ma senza la cultura del Rinascimento, senza mecenati, senza artisti. Solo il dispotismo di squallidi figuri. E poi concessioni riservate ai ricchi. Perché chi ricco non è non andrà a spendere 30/40 euro per farsi un tampone che gli consenta di andare in pizzeria. E il coprifuoco cos’è se non un ignobile esercizio di potere illimitato e dispotico, una dimostrazione di intromissione nella vita altrui senza la benché minima giustificazione scientifica?
Ma lo schiavo è felice se il padrone concede la libera uscita sino alle 23 invece che alle 22. Come un dodicenne che, nelle vacanze estive, ottiene dalla mamma il permesso per giocare con gli amici un’ora in più. Un popolo di bambini un po’ tanto stupidi e vigliacchi. Quelli abituati a far la spia con l’insegnante; le merdacce mandate alla lavagna, quando il prof esce, per scrivere il nome dei cattivi che hanno osato chiacchierare.
Un popolo annientato innanzitutto dai propri rappresentanti politici che lo vogliono così: imbelle, timoroso, ubbidiente. Nessuna protesta di piazza, nessun raggruppamento arrabbiato, nessun insulto. Silenti e rispettosi, pronti a votare a comando per chi concederà l’uscita serale sino alle 23,30 (questa sì che è opposizione dura e pura!), per chi permetterà di andare al mare con il certificato di sana e robusta costituzione previo pagamento di marche da bollo e spese varie. Perché questo è il senso di libertà in Italia.
Si festeggia, in Italia, quando il padrone concede una minima parte di quelli che dovrebbero essere pieni diritti. Ed i politici fanno a gara per prendersi i meriti di aver gettato agli schiavi l’osso non completamente spolpato. Cupio servendi. E certo non da oggi. Perché per essere felici di far gli schiavi bisogna esserci portati. I dodicenni felici per un’ora in più di libera uscita serale sanno che, l’anno dopo, si scontreranno con la mamma per arrivare a mezzanotte. E poi lotteranno per uscire la sera anche in città. Gli schiavi, invece, non lottano mai. Aspettano la concessione, non la conquista.

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