… calce viva sulle tradizioni. Un po’ alla volta vengono a galla, per il grande pubblico, quello che fu l’Armata Rossa, il Socialismo Reale e la Rivoluzione d’Ottobre. Il problema è: da che pulpito ?
 rastrellarono tutti gli abitanti della valle, li misero sui camion così come stavano e li portarono a Nalcik (la capitale della repubblica di Kabardino-Balkaria) giù in pianura, per essere caricati su treni merci diretti verso l’Asia centrale, in Kazakhstan. Insieme a loro, negli stessi giorni, vennero deportati in massa tutti i cittadini sovietici di etnia balkara (una popolazione di origine e lingua turca) e lo stesso accadde ai loro fratelli etnici karachai, ai nogai, turco-mongoli della pianura, ai calmucchi della steppa pre-caspica, ai turchi meskheti della Georgia – e naturalmente agli ingusci e ai ceceni. Tutti traditori, tutti venduti ai nazisti, agli occhi di Stalin. La grande montagna, dove da molti secoli i valligiani avevano creato un mondo autonomo, venne de-antropizzata. Trasformata in un deserto.<BR><BR>«Ancora adesso non so perché ci hanno fatto questa cosa», dice Mutalib guardando la montagna davanti a sé; «penso che sia perché i tedeschi quando erano qui non hanno toccato la nostra gente e i nostri villaggi». Nei mesi – circa un anno, dalla fine</p>
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