giovedì 18 Luglio 2024

Da noi paga sempre il turismo

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Anche la guerra dei russi

“Il turismo russo in Italia pesa circa l’1% come presenze e circa il 2% come fatturato quindi ha un suo peso, quest’anno rinunceremo al turismo dei russi, l’importante è non perdere tutto il resto”. Con queste parole è intervenuto a “Mattino Cinque News” il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia per commentare le conseguenze e le ricadute della Guerra in Ucraina sull’Italia.
“Stiamo lavorando molto concretamente – ha aggiunto il Ministro Garavaglia – gli incontri che abbiamo fatto a Bruxelles ieri e oggi vanno proprio in questa direzione, trovare soluzioni concrete per recuperare tutto il resto e consentire ai nostri cittadini di viaggiare e fare turismo serenamente, agli stranieri di venire serenamente in Italia e agli operatori di poter lavorare e fare fatturato”.

“Un sondaggio fatto in America dice che il 47% degli americani sostanzialmente deve decidere se venire o no in Europa – ha spiegato il Ministro – l’importante è dare una percezione di sicurezza altrimenti c’è il rischio di perdere una buona fetta del mercato americano e questo fa molto male alla nostra industria, motivo in più perché questa terribile guerra finisca molto velocemente”.
“Dietro l’industria del turismo – ha inoltre aggiunto il Ministro – ci sono famiglie che lavorano, ci sono lavoratori, ci sono imprese che rischiano di chiudere, è fondamentale che l’industria riparta molto velocemente e che ognuno faccia la propria parte”.
Il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha poi parlato delle conseguenze delle sanzioni agli oligarchi russi e al sequestro di beni spiegando che: “Le sanzioni sono la risposta che dobbiamo porci come sistema occidentale, come sistema Paese, dopo di che l’importante è che non facciamo altri danni, ci ricordiamo benissimo quanto è costato all’Italia la scelta stupida di tassare le barche, quella famosa tassa del 2012 che ci ha fatto perdere un sacco di clienti, quindi iniziamo a non fare gli errori nostri, le sanzioni poi sono legate ad un fatto contingente che ci auguriamo finisca presto che è le guerra”.

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