sabato 20 Luglio 2024

Se la morte non passerà

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Il 19 dicembre 1941 quattrocento carabinieri italiani affrontano le forze corazzate inglesi nella battaglia di Eluet El Asel.
La ritirata del Deutsches Afrikakorps, incalzato dall’8ª Armata britannica del generale Claude Auchinleck ormai da tre mesi, mirava ad evitare di rimanere bloccati a Sollum e Bardia. Nell’ambito di questa azione il 14 dicembre 1941 fu ordinato al battaglione dei carabinieri paracadutisti comandati dal maggiore Edoardo Alessi di attestarsi a Eluet El Asel, un bivio a pochi chilometri a sud di Berta (Gubba), e resistervi ad oltranza fino al passaggio di tutti i reparti italo-tedeschi.
All’alba del 19 dicembre avviene l’aggancio con il nemico: una pattuglia di esplorazione britannica è inviata a saggiare la reazione dei difensori che ne neutralizzano l’azione. Ne segue un violento scontro di artiglieria, ma non è che l’inizio poiché rapidamente sopraggiungono i reparti corazzati contro i quali i carabinieri non possono opporre che 6 cannoni controcarro da 47/32, granate Passaglia, bombe a mano.
Dopo una giornata di duri combattimenti, a sera giunge l’ordine di sganciarsi per una parte dei carabinieri che si avviano lungo la Via Balbia in direzione di Agedabia incontrando colonne di veicoli italo-tedesche bloccate dagli inglesi già attestatisi a Lamluda. Il maggiore Alessi riesce ad eliminare il caposaldo consentendo alla colonna di defluire.
A difesa del caposaldo di Eluet El Asel rimasero 40 uomini guidati da tre ufficiali: i tenenti Enrico Mollo, Angelo Solìto e Grippo per proteggere la ritirata dei commilitoni. I carabinieri paracadutisti continuarono a battersi senza risparmio. Di questi sopravvissero solo in 23. Il loro sacrificio consentì, però, il ripiegamento del grosso dell’Africa Korps.
Radio Londra il 28 dicembre 1941 così rese onore agli avversari:
«I Carabinieri paracadutisti si sono battuti come leoni; mai i reparti britannici si erano confrontati con una così accanita resistenza.»
Il 14 giugno 1964 alla Bandiera della Arma dei Carabinieri fu concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare per il I Battaglione Carabinieri paracadutisti a cui si aggiunsero cinque medaglie d’argento e sei di bronzo al Valor Militare individuali. Le cinque medaglie d’argento furono conferite postume ai carabinieri Giulio Amadei, Mario Benna Zenit, Luca Caravaggi Mazzon, Antonio Celi e Alfredo Madau, rimasti uccisi nello scontro. Quest’ultimo, nato nel 1920, era partito come volontario per il fronte nordafricano.

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