Sicari economici, così chiamano se stessi i destabilizzatori delle sovranità nazionali che operano per l’affermazione dell’imperialismo globale americano. Le confessioni di uno di loro edite negli Usa.
Il ruolo dei “sicari economici” nella distruzione delle nazioni
Negli USA è stato pubblicato un libro clamoroso di John Perkins che denuncia come gli ambienti finanziari utopico-sinarchisti abbiano utilizzato la Banca Mondiale, il FMI e una rete di sicari finanziari privati per aggredire e rovinare intere nazioni, risalendo fino al tempo in cui Kermit Roosevelt Jr. (nipote del presidente Theodore, da non confondere con il presidente Franklin Delano Roosevelt) orchestrò il rovesciamento del governo nazionalista di Mossadeq in Iran, nel 1953.
Il libro è intitolato “Confessioni di un sicario economico: come gli USA usano la globalizzazione per rubare migliaia di miliardi ai paesi poveri”. Il 9 novembre Perkins è stato intervistato da Amy Goodman di Democracy Now!. Presentandosi in pratica come un “sicario economico” pentito, ha spiegato: “Essenzialmente fummo addestrati per costruire l’Impero Americano, come abbiamo poi fatto. Si trattava di creare una situazione in cui il massimo delle risorse possibile affluisse nel nostro paese, alle corporations e al governo, e in questo riuscimmo molto bene. Abbiamo costruito il più grande impero della storia … Diversamente da ogni altro impero, questo è stato creato soprattutto attraverso la manipolazione economica, con l’inganno, con la frode, irretendo la gente nel nostro stile di vita, attraverso i sicari economici. Fui molto addentro a tutto questo.”
Perkins spiega di essere stato reclutato alla National Security Agency (NSA), ma di aver ufficialmente lavorato per imprese private. “Il primo vero sicario economico risale ai primi anni Cinquanta, fu Kermit Roosevelt Jr., il nipote di Teddy, che rovesciò il governo iraniano, un governo democraticamente eletto … Ci fu qualche piccolo spargimento di sangue, ma nessun intervento militare; furono solo spesi milioni di dollari e Mossadeq fu rimpiazzato dallo scià d’Iran.
“A quel punto capimmo che quest’idea del sicario economico era proprio un gran successo. Non ci dovevamo preoccupare della minaccia della guerra con la Russia se procedevamo in tal modo. L’unico problema allora fu che Roosevelt era un agente della CIA, dunque un dipendente del governo. Se fosse stato pescato con le mani nel sacco saremmo finiti in un mare di guai. Sarebbe stato estremamente imbarazzante. Fu così che si arrivò alla decisione di impiegare organizzazioni come la CIA e la NSA per il reclutamento di gente che potesse assolvere al compito di sicario economico, come me, e mandarla poi ad operare entro imprese private, studi di consulenza o d’ingegneria, imprese di costruzione, ecc. di modo che se fossimo stati scoperti non sarebbe stato possibile stabilire un collegamento con il governo”.
Perkins ha lavorato con l’impresa Chas. T. Main di Boston con l’incarico di “estendere crediti ad altri paesi, prestiti ingenti, di gran lunga superiori a ciò che essi avrebbero potuto pagare. Il prestito aveva un’unica condizione. Diciamo che per ottenere un miliardo di dollari, un paese come Indonesia o Ecuador doveva solo girare il 90% di quel prestito ad un’impresa statunitense, per costruire infrastrutture, come la Halliburton o la Bechtel. Quelle erano le maggiori. Loro poi andavano lì per costruire gli impianti di elettrificazione, porti o autostrade, cose che però servivano solo alle famiglie più ricche di quel paese. E alla povera gente veniva addossato quel debito enorme, che non avrebbe mai potuto ripagare”.
Quando i sicari economici erano in difficoltà nel portare a compimento la propria missione, entravano di scena gli “sciacalli”, cioè coloro che assassinavano i politici che si rifiutavano di collaborare. Questo è ciò che capitò al presidente panamense Omar Torrijos, spiega Perkins: “Torrijos aveva firmato un Trattato del Canale con Carter … ma poi continuò a negozi