sabato 20 Luglio 2024

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Il pugile italo-canadese Arturo Gatti è morto come non avrebbe voluto: senza poter combattere.

A soli 37 anni, ci ha lasciato uno dei pugili più spettacolari di tutti i tempi: Arturo Gatti. Il suo cadavere è stato trovato sabato scorso, alle 6.00 di mattina, in una stanza d’albergo di Porto de Galinhas, in Brasile, dove Gatti era in vacanza con la seconda moglie Amanda Rodrigues e il loro bambino di dieci mesi. Domenica, la polizia ha arrestato la Rodrigues: avrebbe stordito e poi strangolato il marito. Ignoto il motivo. Nato a Montreal (Canada), il 15 aprile 1972, di origine italiana, Arturo Gatti era un idolo di prima grandezza negli Stati Uniti dove aveva svolto quasi tutta la sua attività professionistica. A New York e in New Jersey, era più popolare dei campioni di football, baseball e pallacanestro.

Tra il 1991 e il 2007, aveva sostenuto 49 incontri: 40 vinti (31 per ko) e 9 persi. Era diventato campione del mondo dei pesi superpiuma IBF (1995-97) e dei superleggeri WBC (2004-2005). Il suo stile spregiudicato lo rese un idolo delle folle. Gatti non era un tecnico, ma un rissaiolo che le dava e le prendeva senza mai arrendersi. Proprio come Rocky Balboa, il personaggio inventato da Sylvester Stallone. Quando aveva il viso insanguinato Arturo combatteva con maggiore determinazione perchè non accettava l’idea di perdere. Leggendarie le sue tre battaglie contro Mickey Ward, sulla distanza delle 10 riprese, senza alcun titolo in palio, nel 2002-2003. I due pugili si affrontarono con incredibile violenza per 30 round, facendo saltare dalle sedie gli spettatori. Ward vinse la prima sfida, Gatti le successive.

Due combattimenti Gatti-Ward furono votati ‘Match dell’anno’ dalla prestigiosa rivista americana The Ring. Ottennero il medesimo premio, le battaglie di Arturo contro Gabriel Ruelas (nel 1997) e Ivan Robinson (nel 1998). I combattimenti di Gatti erano eventi che coinvolgevano ogni classe sociale garantendo il tutto esaurito. Infatti, i suoi ultimi nove incontri si svolsero al Boardwalk Hall di Atlantic City, un’arena da 13.800 posti. Per questo, la morte di Arturo Gatti ha avuto grande risalto sui media a stelle e strisce.

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