venerdì 27 Dicembre 2024

La guerra mancata

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Le tappe del conflitto osseto che, malgrado il disegno americano, non si è allargato all’Europa

     Lunedì 11 agosto 2008. Le operazioni continuano sia da parte russa che georgiana. Le autorità georgiane affermano che i russi hanno “catturato” Gori. Mosca smentisce. I diplomatici europei guidati da Kouchner convincono il presidente georgiano Saakashvili a firmare una bozza di accordo di cessate il fuoco. . Si attende la mediazione di Sarkozy a Mosca per convincere i russi a firmare l’accordo e il piano di pace in tre punti. Intanto, Saakashvili lancia un appassionato appello alla difesa della Georgia, mentre da Mosca il primo ministro russo Vladimir Putin accusa gli Stati Uniti di interferenza per il sostegno che danno a Tbilisi. La Russia manda migliaia di soldati in Abkhazia e usa la regione come base per penetrare in territorio georgiano. L’Alto commissariato Onu per i rifugiati ritiene che ci siano fra 10mila e 20mila civili sfollati all’interno della Georgia (inclusa l’Ossezia del sud). Secondo la Russia, altri 30mila sono fuggiti in Ossezia del Nord. Si parla di migliaia di morti. Martedì’ 12 agosto 2008. La Russia continua bombardamenti attorno alla città di Gori; si parla di numerosi morti, fra cui un giornalista olandese. All’Onu, nella notte, la Russia blocca de facto l’approvazione di una risoluzione favorevole al piano di pace in tre punti. A Mosca arriva il presidente francese Sarkozy, presidente di turno dell’Ue, e presenta un piano in 6 punti per mettere fine al conflitto fra Georgia e Russia. Venerdì15 agosto 2008. La missione diplomatica del presidente di turno dell’Unione Europea porta alla firma di un cessate il fuoco che impegna la Russia ad un ritiro dal territorio georgiano e la Georgia alla rinuncia all’uso della forza contro l’Ossezia e l’Abkazia. Martedì 26 agosto 2008. La Russia riconosce ufficialmente l’indipendenza delle due repubbliche separatiste, portando a precedente il riconoscimento del Kosovo. L’Unione Europea e gli Stati Uniti condannano fortemente la decisione di Mosca. Lunedì 8 settembre 2008. L’Ue ottiene dalla Russia l’impegno a ritirarsi da Poti entro una settimana e dal resto della zona cuscinetto entro un mese; mentre la Russia ottiene che la zona stessa passerà sotto il controllo di osservatori UE ed OCSE e non dell’esercito georgiano Il giorno seguente, il premier russo Putin firma trattati di cooperazione militare con i governi sud-osseto ed abkhazo, che prevedono la creazione di basi militari russe nei due paesi. Lunedì 15 settembre 2008. Bruxelles rende ufficiale la European Union Monitoring Mission per la Georgia (EUMM). 200 osservatori avranno il compito di assicurare che le forze russe si ritirino dalla zona di sicurezza. 2009 Il mandato dell’EUMM è stato prorogato nel luglio 2009 di un anno, sino a settembre 2010. La missione Osce, invece, si è dovuta ritirare a fine giugno 2009, a causa del veto russo alla proroga del mandato, iniziato nel 1992.

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