sabato 20 Luglio 2024

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Ecco a noi il paradiso multirazzista del capitalismo globale

E’ altissima la tensione a Rosarno, in Calabria, per gli scontri tra immigrati e residenti. All’indomani della rivolta degli extracomunitari, due stranieri sono stati gambizzati da ignoti e altri due sono stati feriti a colpi di spranghe e bastoni. L’ultimo bilancio degli incidenti, fornito dal prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, sale a 37 feriti: 19 extracomunitari e 18 uomini delle forze dell’ordine. Uno dei feriti a colpi di spranga sulla statale 18 è in gravi condizioni, sottoposto a intervento chirurgico e ricoverato in codice rosso, in neurochirurgia a Reggio Calabria. Grave anche un altro extracomunitario ferito a colpi di spranghe, mentre il Prefetto ha confermato che gli ultimi feriti a colpi di arma da fuoco caricati a pallini non destano preoccupazioni. Secondo quanto riferisce l’Ansa, almeno cinque immigrati sono rimasti feriti in modo non grave dopo essere stati investiti da auto guidate da italiani. Lo si apprende da fonti investigative, secondo cui gli incidenti sarebbero avvenuti in prossimità dei posti di blocco attuati dagli abitanti del posto. In un caso i responsabili dell’investimento sono stati fermati dai carabinieri. Otto gli arresti: sette cittadini extracomunitari accusati di devastazione, rissa e violenza a pubblico ufficiale, e uno degli italiani che ha tentato di investire gli stranieri con l’escavatore, ferendone uno. L’accusa per lui è di tentato omicidio. Ulteriori momenti di tensione si sono vissuti, in serata, in località Bosco di Rosarno quando alcuni abitanti della zona hanno cercato di avvicinarsi e accerchiare la struttura ex Esac dove sono accampate centinaia di immigrati e cercando di arrivare allo scontro con loro. Ne è scaturita una fitta sassaiola.
Nel primo pomeriggio di ieri centinaia di extracomunitari, tra i quali alcuni giunti dalle zone vicine, scortati in testa e in coda dalle forze dell’ordine hanno raggiunto in corteo il municipio scandendo slogan di protesta. In precedenza alcuni abitanti di Rosarno avevano raggiunto la zona antistante il municipio. Erano venuti a contatto con gli immigrati e avevano provato a inseguirli e malmenarli. Un uomo ha sparato dal terrazzo della sua casa due colpi di fucile in aria per difendere la moglie e le figlie che guardavano dal balcone e contro le quali erano stati lanciati sassi da alcuni immigrati che stavano transitando in corteo. Dopo i colpi, alcuni stranieri sono entrati nell’abitazione ma per protestare vivamente. Ci sono stati momenti di tensione tra un gruppo di abitanti e le forze dell’ordine dopo che un giovane era stato fermato perché stava litigando con un immigrato davanti al municipio. Gli animi si sono calmati dopo che il giovane è stato rilasciato.
In città gruppi di giovani hanno organizzato ronde spontanee: “Difendiamo la nostra città e le nostre case. Siamo a caccia degli africani: se vogliono lavorare restino, ma se non c’è lavoro, devono andare via”, dice qualcuno.Le tensioni tra immigrati e cittadini hanno provocato numerose reazioni politiche. Secondo il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, c’è stata “in tutti questi anni troppa tolleranza” verso l’immigrazione. Frasi che hanno scatenato le critiche dell’opposizione. Primo fra tutti, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: “Mi dispiace molto che il ministro dell’Interno non abbia perso l’occasione, anche questa volta, di fare lo scaricabarile sulla famosa immigrazione clandestina”. Ma anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, la pensa come Maroni: “Troppa tolleranza verso i clandestini. Lo Stato ha il dovere di fare rispettare le leggi, di fare rispettare le regole. Non può esserci tolleranza, specie per chi usa la violenza in maniera così evidente, per il solo fatto che è un immigrato”.
Il ministro Maroni riferirà su quanto sta accadendo a Rosarno martedì alle 17 al Senato.
Ci siamo: ecco a noi il paradiso multirazzista del capitalismo globale. Sappiamo chi dobbiamo ringraziare (capitalisti, progressisti, comunisti e clero) per la banlieusizzazione delle periferie, dove avremo solo odi, guerre tra poveri, multirazzismo; e anche per l’istituzione imminente di quartieri bunker per ricchi. Stiamo diventando americani, non europei ma occidentali. Stiamo diventando americani: sfruttati, disgregati socialmente e culturalmente, pronti a ucciderci tra etnie, clan e tribu, ma sempre disposti a fare i moralisti se entra in scena un ragazzino viziato come Balotelli che, in una società normale, sarebbe rimandato senza indugi in collegio. Ma non siamo in una società normale, sicché continueremo col tormentone Balotelli e intanto sui drammi apocalittici alla Rosarno ci divideremo tra chi colpevolizzerà gli immigrati e chi gli italiani; nessuno punterà l’indice dove dev’essere puntato ma, soprattutto, nessuno farà alcunché per uscire dal paradiso che mercanti di schiavi, millenaristi e internazionalisti, tutti insieme, ci hanno disegnato. Auguri gente: benvenuti nel wonderful world  dei vincitori del ’45: la loro opera si sta compiendo.

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