sabato 20 Luglio 2024

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altNel “cortile” italiano mancava solo la sommossa libica

Scontri fra manifestanti infuriati per l’arresto di un attivista dei diritti umani da una parte, polizia e sostenitori del governo dall’altro sono scoppiati la scorsa notte in Libia, nella città di Bengasi. Lo dicono testimoni e media locali. In tutto il Paese, dicono i media ufficiali, si tengono manifestazioni a sostegno del governo del leader Muhammar Gheddafi.
Fonti concordanti affermano che la polizia ha disperso con la forza una manifestazione sit-in a Bengasi di familiari di detenuti uccisi in una sparatoria nel 1996 nel carcere di Abu Slim, a Tripoli, che si sono radunati per chiedere il rilascio del loro coordinatore, l’avvocato Fethi Tarbel, che era stato arrestato per motivi che non si conoscono. L’avv. Tarbel sarebbe stato rilasciato su pressione dei familiari delle vittime, secondo quanto scrive il sito del giornale Qurina, vicino al figlio del leader Gheddafi Seif Al-Islam. Ma la folla dei familiari non ha lasciato la piazza ed é stata raggiunta da altra gente, spingendo la polizia ad intervenire. Subito dopo l’intervento della polizia, alcune centinaia di sostenitori del governo hanno sfilato a Bengasi, come è accaduto anche in altre città libiche.
MANIFESTAZIONE PRO-GHEDDAFI A TRIPOLI – Alcune centinaia di manifestanti a favore del leader libico, Muammar Gheddafi, sono radunate nella centrale Piazza Verde, a Tripoli. Fra i manifestanti, che sventolano bandiere verdi, vi sono numerose donne con bambini. Lo ha constatato l’ANSA. I media hanno inoltre annunciato per domani una grande manifestazione nazionale a favore del governo e in solidarieta’ dei popoli arabi.
RILASCIATI 110 ATTIVISTI GRUPPO ISLAMICO – La Libia ha rilasciato questo pomeriggio alle 15 ora locale 110 islamisti appartenenti ai GILC i Gruppi islamici dei Libici Combattenti. La liberazione è avvenuta alla presenza dei familiari e della stampa invitata a seguire l’avvenimento all’interno del Carcere di Abu Slim a Tripoli. Fra i 110 ex-prigionieri rilasciati si contano anche tre capi del movimento.
Dopo Tunisia, Algeria, Egitto e Albania, nel “cortile” italiano mancava solo la sommossa libica, oltre all’impeachment di Berlusconi, ovviamente.

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