E intanto gli Usa ci pappano mezza Ansaldo
Piaggio P.180, Alenia C-27J, elicotteri AgustaWestland: l’industria aeronautica italiana è presente all’Australian International Airshow and Aerospace and Defence Exhibition per proporre alcun dei propri prodotti di punta.
Per Piaggio Aero Industries, che ha certificato il P.180 Avanti II in Australia a fine 2010, questa è la prima presenza ad Avalon ma la terza nel Paese con l’elegante biturbina. Il dimostratore esposto proveniva dalla IDEX di Dubai e dall’Indian Aerospace. Gli obiettivi commerciali – l’azienda parla di consegnare i primi velivoli entro la fine del 2011, pur non avendo ancora annunciato alcun ordine nel Paese – riguardano sia l’uso per voli d’affare sia le missioni speciali quali radiomisure, pattugliamento marittimo e aeroambulanza. Per quest’ultimo impiego il biturbina è proposto al Royal Flying Doctor Service, che ha già effettuato due diverse campagne di valutazione tecnica. Il servizio ha una flotta di una sessantina di aerei, in gran parte monomotori Pilatus PC-12 e bimotori Beechcraft King Air, ma – secondo la stampa specializzata – il rinnovo flotta è attualmente previsto per il 2013 circa.
Come già il G.222 prima di lui, il C-27J è un candidato autorevole alla sostituzione dei DHC-4 Caribou, ritirato dal servizio del 2009 e sostituito provvisoriamente dal King Air. A dimostrare il biturbina è stata questa volta l’Aeronautica Militare, che ha portato un esemplare del Reparto Sperimentale. Le caratteristiche di robustezza, interoperabilità con il C- 130J già in servizio in Australia e uso di strisce semipreparate sono i punti forti della proposta commerciale italiana che – con la radiazione del Caribou – sembra oggi in una situazione più forte che in passato.
AgustaWestland ha sfruttato Avalon per annunciare la propria partecipazione alla gara per il nuovo sistema di addestramento pere gli equipaggi di volo degli elicotteri e l’apertura del banco prova per trasmissioni destinato al supporto delle flotte ad ala rotante del Paese.
La manifestazione, che si chiude oggi dopo cinque giorni, ha dunque visto una presenza di alto profilo ed un forte impegno promozionale in un mercato che in passato – con il Macchi MB.326 ma anche con il Partenavia P.68 – ha dato molte soddisfazioni all’industria italiana.
E intanto gli Americani ci comprano il 45% di Ansaldo Energia ! Forse adesso ci capisce meglio perché finmeccanica era stata così tanto attaccata ed è aggredita in Nord Africa …. vuoi vedere che Ansaldo energia ha che vedere con il Nucleare?