lunedì 1 Luglio 2024

Non è vero ma ci credo. Anzi viceversa

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altTutti a lodare l’autore del capolavoro letterario

Lo scrittore dell’anno è Manuele Madalon, l’autore del romanzo L’implosione, recensito positivamente all’ultimo Salone del libro di Torino da Vittorio Sgarbi, Giancarlo De Cataldo, Mauro Corona, Lucia Annunziata, Giorgio Faletti, Federico Moccia, Sergio Rizzo, Serena Dandini, Margaret Mazzantini. Hanno avuto parole gentili per l’opera di esordio del Madalon, con perfetto spirito bipartisan, anche il nuovo sindaco di Torino Piero Fassino e il suo sfidante Michele Coppola. Il Madalon, poi, ha tenuto un seguito incontro intitolato giustamente L’uomo dell’anno, ospite il collega Andrea Bajani, in cui ha rivelato problemi e difficoltà del mondo culturale italiano.
Come? Non avete mai sentito nominare prima d’ora Manuele Madalon? Non avete ancora letto il fondamentale L’implosione di cui tutti parlano?
Per forza: il Madalon sta alla letteratura italiana come il conte Mascetti alla supercazzola. Lo scrittore dell’anno, infatti, non esiste: è una geniale burla architettata dagli studenti di Ingegneria del Cinema del Politecnico di Torino. Il Madalon che s’aggirava per il Lingotto, altri non era che Gabriele Madala, iscritto al Master di giornalismo dell’università piemontese. Un attore. Scrittore inventato, libro inventato e mai scritto. Tutto il resto è vero, come testimonia il video esilarante girato da Polimediaweb durante la manifestazione. (Sul web sta facendo sfracelli, potete vederlo anche sul sito del Giornale).
Il Madalon ha avvicinato i vip e ha chiesto loro a bruciapelo un giudizio sulla sua opera prima. Nessuno ha ammesso di cascare dalle nuvole e di ignorare completamente l’argomento. Si sono sentiti invece quei giudizi generici, da fascetta promozionale, che costituiscono il sale (si fa per dire) di moltissime recensioni regolarmente pubblicate dai giornali. La beffa, insomma, finisce per svelare pressapochismo e cialtroneria del mondo editorial-giornalistico.
Veniamo agli autorevoli giudizi raccolti dal Madalon. Il primo a rispondere è un pensoso Vittorio Sgarbi, il quale, a dire il vero tanto gentile quanto imbarazzato, dichiara di aver trovato l’ambientazione dell’Implosione “sottile e misteriosa”. Poi tocca a Serena Dandini, sulle prime sorpresa, poi infine memore dell’opera: “Ahhhhh, ma certo, Madalon”. La conduttrice però non si sbilancia e anzi leva i tacchi. Il giornalista Sergio Rizzo è misurato ma alla fine ammette: “Sì, mi è piaciuto, è un buon avvio, diciamo”. Lucia Annunziata si lancia in un paragone: “Ti ho confuso moltissimo con… con… con Culicchia, su Torino”  Vero maestro di vita il montanaro (ma spesso in pianura per presenziare a qualsiasi festival o trasmissione tv nel raggio di mille chilometri da Erto, Pordenone) Mauro Corona: “Un buon inizio ma non ti devi affezionare altrimenti è un fiasco. Un libro è come una scopata: bisogna pensare a quella da fare e non a quella fatta”. Moccia non ha dubbi: “Lei Madalon è fortissimo”.
A Faletti L’implosione è piaciuto ma non si sente di elogiare un aspetto in particolare: “é tutto l’insieme”. Fassino e Mazzantini ci cascano ma non vanno al di là di sorrisoni e di qualche “Ahhhhh… è lei” di tardivo riconoscimento. Madalon ringrazia Coppola “per la e-mail col suo giudizio”. E il politico risponde: “Ah, bene, le è arrivata!”. L’unico ad accorgersi che qualcosa non torna è un comico, Neri Marcorè.

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