Borghezio in difesa del generale serbo
Ratko Mladic è attualmente in carcere a Belgrado ed è in attesa di essere processato dal Tribunale penale dell’Aja (Tpi) per i crimini di guerra e per il genocidio di cui si sarebbe macchiato quando, 16 anni or sono, ricopriva il ruolo di generale serbo, per i quali si è “guadagnato” l’appellativo di “boia dei Balcani”. Proprio ieri è arrivato il via libera da parte del tribunale di Belgrado perché sia consegnato all’Aja.
Tuttavia ciò a Borghezio sembra importare ben poco. Ai microfoni del conduttore Giuseppe Cruciani ha infatti ribadito come nei confronti dell’ex capo militare sussistano solo “accuse non provate”. Secondo Borghezio si tratta di accuse politiche, le quali peraltro andrebbero verificate all’interno di un processo equo, cosa che a suo dire il Tribunale penale dell’Aja non è in grado di garantire. Borghezio, infatti, nei confronti dell’organo giuridico delle Nazioni Unite riveste “una fiducia di poco superiore allo zero”.
Nel corso dell’intervista l’europarlamentare ha anche sottolineato l’ipocrisia insita nel fatto che il dittatore sanguinario Robert Mugabe sia stato recentemente “accolto a braccia aperte” senza che nessuno abbia preso provvedimenti in proposito (il riferimento è alla partecipazione di Mugabe alla beatificazione di Karol Wojtyla ndr). Borghezio ha poi elogiato i serbi perché “avrebbero potuto bloccare l’avanzata islamica in Europa, ma non li hanno lasciati fare”. Si è detto infine pronto ad andare a trovare Mladic per manifestargli la propria solidarietà.