giovedì 18 Luglio 2024

Privacy addio!

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Da oggi pubblicitari e giudici potranno leggere le e-mail di chiunque senza bisogno dell’autorizzazione del tribunale. é questo che dice una sentenza della corte federale di Boston.
Si sta cercando di legalizzare quello che purtroppo esisteva già nei fatti. Echelon docet.

La bustina lampeggia sul monitor: è arrivato un messaggio di posta. Qualcuno, però, potrebbe già averlo letto e non aver commesso nessun reato. E’ quanto ha stabilito una Corte federale degli Stati Uniti: la legge sulle intercettazioni telefoniche (che, come in Italia, possono essere effettuate solo dietro mandato del tribunale) non si applica alle email. Questo significa, in pratica, che gli investigatori (ma anche le aziende che fanno pubblicità) possono accedere alla posta elettronica senza chiedere alcuna autorizzazione.

La mail che arriva in una casella di posta ha fatto un lungo giro, anche se rapidissimo. Ed è passata, anche se per pochissimi millesimi di secondo, sui computer di diversi server. La corte di Boston che ha firmato il provvedimento sostiene: le garanzie di privacy stabilite dalla legge sulle intercettazioni (1980) e da un provvedimento successivo sui messaggi arrivati nelle caselle ma non ancora letti (1986) non possono applicarsi quando un messaggio “passa” per altri computer. Cioè: le email restano “scoperte” durante il tragitto che le porta nella casella di posta.

Negli Stati Uniti il dibattito è aperto. Per alcuni il provvedimento della corte di Boston non avrà nessuna conseguenza effettiva sugli utenti. Per altri si tratta della formalizzazione di un abuso della privacy, che era stata protetta dalle leggi del Congresso negli anni 80.

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