Home Storia&sorte Anno 1943 : le cinque M contro l’Italia

Anno 1943 : le cinque M contro l’Italia

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«COSI’ MASSONI MONSIGNORI MARINA MONARCHIA MAFIA PREPARARONO LA SVOLTA»

Il più imponente e sconosciuto intrigo politico-spionistico della Seconda guerra mondiale.
Una vicenda che incomincia nell’estate del 1932, dentro gli accaldati saloni dell’hotel Drake a Chicago, e i cui effetti durano in Italia ancora oggi.
L’apertura del secondo fronte in Europa e il primo sbarco della Storia di 80 mila soldati.
Eppure ancora pochi mesi prima del 10 luglio 1943 Roosevelt e Marshall erano convinti che in quell’estate sarebbe avvenuta l’invasione della Francia. Invece Churchill nel vertice di Casablanca ha spinto per la conquista della Sicilia in modo da propiziare la caduta del fascismo in Italia.
A legare i due avvenimenti era stato nell’autunno del ’42 Aimone d’Aosta, che sosteneva di parlare a nome della monarchia.
E così siamo alle cento trame intessute nel nostro Paese, dove con largo anticipo sulle difficoltà militari dell’Asse molti personaggi di rilievo si adoperano per il salto di campo: dal Terzo Reich agli Alleati. Nel conseguimento di questo risultato si alleano istituzioni fra loro lontanissime come la Massoneria e il Vaticano. Alcuni ammiragli italiani confidano rotte delle navi e ambizioni di carriera ai servizi segreti nemici e così mandano a morire decine di migliaia di ragazzi della generazione sfortunata. Attraverso la raccomandazione dei cugini di New York, gli sconosciuti mafiosi siciliani si prestano a essere i maggiordomi dei nuovi padroni nella speranza di raccattare le briciole. I paisà della sezione Italia dell’Oss scorrazzano per l’isola.
A Catania un professore universitario, che è fascista e antifascista, comunista e indipendentista, arruola i suoi studenti per spiare a favore della Gran Bretagna. Pantelleria, definita un bastione imprendibile, si arrende senza sparare un colpo. Augusta, la piazzaforte più importante del Mediterraneo, viene abbandonata sei ore prima dell’invasione.
Ciò nonostante quasi cinquemila soldati italiani vanno a morire per contrastare uno sbarco orchestrato da quanti nel dopoguerra ne trarranno ogni sorta di beneficio.

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