sabato 20 Luglio 2024

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Spirano venti di guerra   sulla Siria, secondo la tv satellitare al-Arabiya. Dopo che ieri i   media egiziani hanno dato notizia di navi da guerra americane e russe   dirette verso la costa siriana, il sito dell’emittente araba parla   oggi di un sottomarino nucleare Usa che avrebbe attraversato il Canale  di Suez dal Mar Rosso al Mediterraneo e sarebbe diretto verso la   Siria. Il paese di Bashar al-Assad, intanto, ha dato il via a una   serie di esercitazioni militari, come riportano i media locali.
Al-Arabiya cita il ministero della Difesa di Mosca, secondo il   quale ieri la portaerei Ammiraglio Kuznetsov, nave capoclasse della   omonima classe di incrociatori pesanti portaeromobili missilistici, è  partita dal porto di Severomorsk, base della Flotta Nord della marina   militare, diretta verso il Mediterraneo. Il ministero ha confermato   che la nave, scortata da un cacciatorpediniere e da diverse navi   d’appoggio, farà tappa nel porto siriano di Tartus, ma solo per   rifornimenti. La missione, d’altronde, secondo Mosca era in programma   da tempo.
Solo due settimane fa, il 20 novembre, la portaerei George Bush,  della US Navy, ha attraversato il Canale di Suez. E all’inizio della   settimana, secondo fonti egiziane citate da al-Arabiya, un sottomarino  nucleare è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale e, secondo   la fonte, potrebbe essere diretto verso le coste libiche.
Quest’ultima notizia non trova per ora   conferma da parte delle autorità Usa, ma al-Arabiya sottolinea come,   negli ultimi giorni, le autorità di Damasco abbiano avviato una serie  di esercitazioni militari. Nel paese che conosce da marzo   un’incessante ondata di violenze, in seguito all’esplodere di una   protesta antigovernativa, domenica sono state “messe alla prova la   capacità e la prontezza del sistema missilistico a rispondere a ogni   possibile aggressione”, come ha riferito la tv di stato.
Si è trattato di “operazioni simili a una vera guerra” durante   le quali, secondo l’agenzia ufficiale Sana, il ministro siriano della   Difesa, Dawoud Rajha, ha ordinato alle forze che vi hanno preso parte   di essere “pronte a rispondere a qualsiasi ordine” che potrebbe essere  rivolto loro. Al-Arabiya riferisce inoltre che nei giorni scorsi un   gran numero di carri armati sono stati schierati lungo il confine con   la Turchia, nella località di Maaret al-Numan, provincia di Idlib.
La Siria, che dispone tra l’altro di grandi quantitativi di   missili Scud, ha minacciato nei giorni scorsi di dare alle fiamme   l’intera regione se dovesse subire un attacco militare. Un’ipotesi   contro la quale si è schierata in modo netto la Russia, ma che non   sembra essere stata del tutto esclusa dai paesi occidentali e che è   richiesta da alcune delle forze che si oppongono al regime di Bashar   al-Assad.

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