Spirano venti di guerra sulla Siria, secondo la tv satellitare al-Arabiya. Dopo che ieri i media egiziani hanno dato notizia di navi da guerra americane e russe dirette verso la costa siriana, il sito dell’emittente araba parla oggi di un sottomarino nucleare Usa che avrebbe attraversato il Canale di Suez dal Mar Rosso al Mediterraneo e sarebbe diretto verso la Siria. Il paese di Bashar al-Assad, intanto, ha dato il via a una serie di esercitazioni militari, come riportano i media locali.
Al-Arabiya cita il ministero della Difesa di Mosca, secondo il quale ieri la portaerei Ammiraglio Kuznetsov, nave capoclasse della omonima classe di incrociatori pesanti portaeromobili missilistici, è partita dal porto di Severomorsk, base della Flotta Nord della marina militare, diretta verso il Mediterraneo. Il ministero ha confermato che la nave, scortata da un cacciatorpediniere e da diverse navi d’appoggio, farà tappa nel porto siriano di Tartus, ma solo per rifornimenti. La missione, d’altronde, secondo Mosca era in programma da tempo.
Solo due settimane fa, il 20 novembre, la portaerei George Bush, della US Navy, ha attraversato il Canale di Suez. E all’inizio della settimana, secondo fonti egiziane citate da al-Arabiya, un sottomarino nucleare è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale e, secondo la fonte, potrebbe essere diretto verso le coste libiche.
Quest’ultima notizia non trova per ora conferma da parte delle autorità Usa, ma al-Arabiya sottolinea come, negli ultimi giorni, le autorità di Damasco abbiano avviato una serie di esercitazioni militari. Nel paese che conosce da marzo un’incessante ondata di violenze, in seguito all’esplodere di una protesta antigovernativa, domenica sono state “messe alla prova la capacità e la prontezza del sistema missilistico a rispondere a ogni possibile aggressione”, come ha riferito la tv di stato.
Si è trattato di “operazioni simili a una vera guerra” durante le quali, secondo l’agenzia ufficiale Sana, il ministro siriano della Difesa, Dawoud Rajha, ha ordinato alle forze che vi hanno preso parte di essere “pronte a rispondere a qualsiasi ordine” che potrebbe essere rivolto loro. Al-Arabiya riferisce inoltre che nei giorni scorsi un gran numero di carri armati sono stati schierati lungo il confine con la Turchia, nella località di Maaret al-Numan, provincia di Idlib.
La Siria, che dispone tra l’altro di grandi quantitativi di missili Scud, ha minacciato nei giorni scorsi di dare alle fiamme l’intera regione se dovesse subire un attacco militare. Un’ipotesi contro la quale si è schierata in modo netto la Russia, ma che non sembra essere stata del tutto esclusa dai paesi occidentali e che è richiesta da alcune delle forze che si oppongono al regime di Bashar al-Assad.