Home Tempi Moderni Bambini giocate… che le scimmie son tornate !

Bambini giocate… che le scimmie son tornate !

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Si torna a parlare di teorie sull’evoluzione, le quali ci informano che sarebbe l’infanzia a dividerci dalle scimmie. Se vero l’uomo moderno è in piena involuzione grazie alle innumerevoli “infanzie rubate” che ogni giorno colpiscono i bambini.

NEW YORK – Non il pollice opponibile, ne’ un cervello piu’ grande rispetto a quello dei primati sarebbero il tratto distintivo che separa l’uomo dalla scimmia. Secondo un nuovo studio di antropologia il vero ‘salto’ nell’evoluzione umana si sarebbe verificato con qualcosa di assolutamente insospettabile: l’avvento dell’infanzia.
Un esame high tech dell’unico fossile di bambino di Homo Erectus – il progenitore diretto dell’uomo di oggi – ha rivelato che l’infanzia a quell’epoca praticamente non esisteva ed e’ dunque uno sviluppo molto piu’ recente nella sequenza evolutiva di quanto finora ipotizzato.
Lo stesso esame ha suggerito agli scienziati che proprio l”’invenzione dell’infanzia” potrebbe essere stata la molla scatenante che ha portato all’evoluzione degli esseri umani come li conosciamo oggi.
Presupposto dello studio, coordinato da Jean Jacques Hublin del Max Planck Institute per l’Antropologia Evolutiva di Lipsia in Germania e pubblicato oggi sulla rivista scientifica ‘Nature’, e’ che, a differenza degli altri primati, solo l’uomo moderno nasce con un cervello che misura una piccola frazione (un quarto) rispetto al cervello di un individuo adulto.
Solo l’uomo moderno e’ cosi’ immaturo alla nascita da essere per anni bisognoso di aiuto. Solo l’uomo moderno attraversa una fase prolungata di sviluppo durante la quale apprende il linguaggio e la cultura del gruppo in cui e’ nato.
IL BAMBINO MOJAKERTO, A UN ANNO UN ADULTO – Tutte queste caratteristiche dello sviluppo con cui gli antropologi definiscono l’infanzia sono invece apparentemente assenti nel bambino di Homo Erectus studiato dagli antropologi.
Il cosiddetto ‘bambino Mojokerto’ scoperto a Giava nel 1936 aveva circa un anno di eta’ e un cervello pari al 72-84 per cento rispetto a quello di un esemplare adulto. Il fossile e’ datato 1,8 milioni di anni fa.
”Questo ci ha portato a pensare che l’infanzia sia insorta assai piu’ recentemente nel corso dell’evoluzione: probabilmente tra un milione e mezzo milione di anni fa, prima dell’avvento dell’Uomo di Neanderthal e dell’Uomo Sapiens”, ha osservato Hublin con il ‘Wall Street Journal’.
Il cervello del bambino Mojokerto era, nel rapporto con quello dei suoi genitori, simile a quello di un piccolo di scimmia. Se nell’uomo il cervello di un bimbo di un anno e’ la meta’ di quello di un adulto, nelle scimmie alla setssa eta’ ha praticamente gia’ raggiunto le dimensioni definitive. I piccoli dei primati vivono per conto loro ad un’eta in cui i bambini della specie umana sono ancora inermi e bisognosi di aiuto.
Secondo gli antropologi il bambino Moojokerto ”non era piu’ un bambino e presumibilmente sarebbe stato presto in grado di accudirsi da solo”.
AVVENTO INFANZIA FA NASCERE FAMIGLIA – L’assenza di infanzia nella specie dell’Uomo Erectus – e’ stata la conclusione di Hublin e dei suoi collaboratori – e’ stata probabilmente la ragione per cui gli individui di quella specie non raggiunsero mai lo sviluppo cognitivo e manuale del loro discendente, l’Homo Sapiens.
La nuova ricostruzione ha aperto il campo a una serie di considerazioni: l’avvento dell’infanzia nella storia della specie umana avrebbe messo in moto un sistema sociale per la cura dei bambini e creato un sistema di legami parentali tra genitori per assicurare la sopravvivenza dei neonati. ”Se i bambini restano inermi per anni, madre e padre devono cooperare per farli restare in vita”, ha detto al ‘Wsj’ Richard Klein, un antropologo di Stanford che non ha partecipato allo studio. Secondo Klein l’avvento dell’infanzia sarebbe stata la molla per la formazione di un sistema sociale complesso in cui la famiglia era al centro: una famiglia in cui avevano un ruolo anche i nonni.

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