mercoledì 23 Aprile 2025

Bologna sprofonda

La terra si ribella alle sue sentenze?

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Non solo l’Olanda. Anche Bologna rischia di sprofondare, così come il territorio che la circonda. Come riportato da “la Repubblica”, a lanciare l’allarme sono Giovanni Martinelli, ricercatore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, e il geologo Andrea Dadomo, intervenuti al convegno organizzato da Confindustria Emilia-Romagna dal titolo “Verso il nuovo Piano di tutela delle acque attraverso un nuovo modello di gestione”.
Il fenomeno della subsidenza, già noto nei Paesi Bassi, è in continuo aumento anche nel bolognese, dove per cause naturali ma soprattutto fattori legati all’impatto delle attività umane il suolo sta sprofondando troppo velocemente, in alcuni casi al ritmo di oltre 2 centimetri all’anno. Così, di pari passo, aumenta anche il rischio alluvioni. Uno dei problemi – sottolinea “la Repubblica” – è soprattutto l’attività di estrazione delle acque dal sottosuolo: estrarre acqua dagli strati argillosi significa inaridirli in modo definitivo.

Zone sprofondate
Nel corso degli ultimi decenni alcune zone del bolognese sono sprofondate di 3 metri e nonostante oggi, come sottolineato da Irene Priolo, assessora regionale all’Ambiente, si ricorra sempre meno ai prelievi nel sottosuolo, il tema dell’approvvigionamento idrico resta centrale. Le criticità del sistema idrico sono ben rappresentate dall’alternanza di siccità e fenomeni alluvionali. “C’è la necessità – sottolinea Annalisa Sassi, presidente di Confindustria Emilia-Romagna – di realizzare in tempi brevi un piano di interventi infrastrutturali”. Per tutelare non solo la popolazione ma anche il tessuto produttivo.
I grandi invasi
Tra i progetti allo studio degli esperti si auspica la realizzazione di “grandi invasi” che contribuiscano a sopperire al fabbisogno idrico. Dagli anni Settanta a oggi – ricorda “la Repubblica” sono state realizzate solo due dighe: quelle di Ridracoli e di Conca.

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