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Scambi commerciali diretti Tokyo-Pechino, tagliato fuori il dollaro per le transazioni

 

La crisi induce Tokyo al dietrofront sul bando all’esportazione d’armi e al consolidamento dei rapporti commerciali con Pechino.

Il Consiglio di sicurezza giapponese ha dato il via libera a un allentamento dello storico divieto, che dal 1967 impedisce co-produzione ed export che coinvolgano paesi comunisti, impegnati in conflitti internazionali o soggetti a sanzioni Onu.

La mossa riguarderà in un primo momento il solo mercato statunitense, ma il recente incontro col premier cinese Wen Jiabao fa già parlare il suo omolgo giapponese Yoshiko Noda di “importanti opportunità per Tokyo e per il resto del mondo”. “Il consolidamento dei nostri rapporti commerciali – ha detto – costituisce un fondamentale passo in avanti anche su scala globale”.

Principale decisione emersa dall’incontro dello scorso weekend è il rilancio di un import-export fra i due paesi, che ripristini lo scambio diretto in yen e yuan, così evitando il surplus di costi derivante dal passaggio per il dollaro. In base a un ulteriore accordo, Tokyo si è poi impegnata ad acquistare bond cinesi a partire dal 2012.

Sempre più intenzionato a cavalcare il boom dei vicini asiatici, il Giappone sarebbe intanto ormai a un passo da un currency swap con l’India. I dettagli dovrebbero emergere dalla visita che il premier Noda effettuerà nel paese il prossimo weekend.

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(02) La crisi induce Tokyo al dietrofront sul bando all’esportazione d’armi e al consolidamento dei rapporti commerciali con Pechino. (8/7)

(08) Il Consiglio di sicurezza giapponese ha dato il via libera a un allentamento dello storico divieto, che dal 1967 impedisce co-produzione ed export che coinvolgano paesi comunisti, impegnati in conflitti internazionali o soggetti a sanzioni Onu. (16/17)

(25) La mossa riguarderà in un primo momento il solo mercato statunitense, ma il recente incontro col premier cinese Wen Jiabao fa già parlare il suo omolgo giapponese Yoshiko Noda di “importanti opportunità per Tokyo e per il resto del mondo”. “Il consolidamento dei nostri rapporti commerciali – ha detto – costituisce un fondamentale passo in avanti anche su scala globale”. (21/21)

(45) Principale decisione emersa dall’incontro dello scorso weekend è il rilancio di un import-export fra i due paesi, che ripristini lo scambio diretto in yen e yuan, così evitando il surplus di costi derivante dal passaggio per il dollaro. In base a un ulteriore accordo, Tokyo si è poi impegnata ad acquistare bond cinesi a partire dal 2012. (20/21)

(06) Sempre più intenzionato a cavalcare il boom dei vicini asiatici, il Giappone sarebbe intanto ormai a un passo da un currency swap con l’India. I dettagli dovrebbero emergere dalla visita che il premier Noda effettuerà nel paese il prossimo weekend. (14/14)

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