Trattative in corso per trovare una soluzione per le nove famiglie in stato di grave emergenza abitativa che giovedì sono state sgomberate dall’immobile dell’Aterp in via Cianflone a Lamezia Terme, che avevano occupato nell’agosto scorso insieme a CasaPound Italia Calabria. ”Oggi (venerdì) abbiamo incontrato la dirigenza dell’Aterp – spiega Mimmo Gianturco, coordinatore di Cpi Calabria – I vertici dell’azienda territoriale per l’edilizia pubblica hanno assicurato la loro disponibilità a chiedere il dissequestro dell’immobile, previa relazione tecnica che ne attesti l’agibilità. Agibilità – sottolinea Gianturco – che nei fatti già c’è, perché nello stabile abbiamo fatto, con grande sacrificio economico, i lavori necessari e tutti gli impianti sono a norma. Ora, dunque, la parola passa al sindaco Speranza, che a nostro avviso ha il dovere di intervenire immediatamente e, forte dell’avallo dell’Aterp, di emettere un’ordinanza di assistenza alloggiativa temporanea che consenta alle famiglie di occupare per almeno tre mesi quegli appartamenti che già sono idonei a ospitarle”.
”Non esistono soluzioni alternative – sottolinea Gianturco – perché il Comune non ha nell’immediato la disponibilità di altri alloggi. Attualmente esiste una sola casa adeguata per ospitare le famiglie e l’Aterp sostiene che altri tre appartamenti, che comunque non sarebbero insufficienti a sistemare tutti gli ex occupanti, potrebbero essere messi a disposizione solo dopo almeno dieci giorni di lavori. Sistemare quattro famiglie su nove, peraltro, implica la necessità di fare una sorta di graduatoria del ‘bisogno’ e apre il varco a una guerra tra poveri che non ha senso e che va evitata ad ogni costo”.
”Ieri dallo stabile di via Cianflone è iniziato lo sgombero dei mobili degli occupanti: saranno portati in un deposito comunale dove potranno restare per 15 giorni, poi le famiglie ne perderanno il possesso. Non c’è tempo di tergiversare: ieri l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Lamezia ha preso un impegno preciso, oggi il sindaco ha il dovere di recepire una soluzione che mette tutti d’accordo”.
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