Home Conflitti Catturate le soldatesse e fatele schiave!

Catturate le soldatesse e fatele schiave!

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Un sermone di fuoco quello dello sceicco Abdul Sattar Al Balhadli venerdì nella moschea di Bassora. Il rappresentante di Moqtada Al Sadr nella capitale del sud Iraq nella preghiera del giorno di festa dei musulmani aveva mostrato le foto di tre donne irachene stuprate in carcere da soldati inglesi e invocato vendetta.


NASSIRIYA- “Dopo questo e le torture ad Abu Ghraib ogni iracheno che catturi una soldatessa inglese può tenerla come schiava – aveva urlato lo sceicco aggiungendo la promessa di pagare 350 dollari per ogni soldato britannico catturato e altri 150 per ogni militare ucciso.


La risposta a tanta foga non si è fatta attendere e già alle prime luci del mattino di ieri a Bassora si è cominciato a sparare contro le pattuglie dell’esercito inglese. Spari che sono stati l’inizio di una vera e propria rivolta degli estremisti sciti che hanno assaltato una caserma inglese, bloccato gli incroci con posti di blocco volanti, assediato la sede della società petrolifera “South Oil Company” nel centro della città e si sono minacciosamente avvicinati al palazzo del governatore. Quasi un’insurrezione o perlomeno la prova generale di un attacco finale contro le forze britanniche che presidiano la città e che sinora non avevano dovuto affrontare veri e propri scontri di piazza. Bassora infatti sinora si era rivoltata solo nell’agosto scorso per un’improvvisa e grottesca penuria di carburante.


Ieri però le parole dello sceicco Abdul Sattar Al Balhadli hanno infiammato tutto il sud scita. Gli uomini del Madhi, l’esercito di Moqtada Al Sadr, avvolti nei loro vestiti neri e armati di lanciarazzi Rpg sono dapprima apparsi alla periferia di Qorna, a sette chilometri dal centro di Bassora, dove il leader ribelle scita conta molti simpatizzanti mentre altri bloccavano in cinque punti diversi l’autostrada e la via per il sud. Sdegnate le reazioni della stampa e dei governi occidentali per la ferocia degli arabi nemici dei diritti umani e colpevomente ingrati dinanzi alla civiltà carceraria colà esportata

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