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I rettili marini preistorici non hanno mai raggiunto la stessa fama dei dinosauri ma hanno contribuito enormemente a cambiare il volto degli ecosistemi acquatici, a partire dal periodo Permiano. Tra i gruppi più famosi abbiamo i mesosauri, che vissero in Sud America e in Sudafrica tra 300 e 270 milioni di anni fa.
Essi sono stati i primi rettili acquatici a comparire sulla Terra e hanno aperto le porte a quei vertebrati terrestri (fra cui possiamo menzionare coccodrilli e tartarughe) che ritornarono a colonizzare gli oceani.
Recentemente, un gruppo di paleontologi brasiliani e uruguaiani ha scoperto diversi esemplari appartenuti a questo gruppo, la cui descrizione è stata pubblicata all’interno di un articolo uscito sulla rivista Fossil Studies.
Tutti i nuovi esemplari appartengono alla specie Mesosaurus tenuidens e sono stati ritrovati all’interno di due importanti giacimenti fossili: la Formazione Mangrullo in Uruguay e la Formazione Iratí del Brasile.
Secondo gli autori dell’articolo i mesosauri trovati in questi siti risultano essere i più grandi mai trovati, essendo in media di quattro o cinque volte più grandi rispetto gli esemplari finora conosciuti.
I fossili scoperti di recente hanno infatti crani lunghi tra 15 e 20 cm ed erano lunghi tra 1,5 e 2,5 m. Non si tratta di certo dei rettili marini più grandi in assoluto, ma di sicuro nel periodo della loro evoluzione erano fra i predatori più temuti dell’oceano.
“Le dimensioni corporee degli esemplari conosciuti fino ad ora erano più piccoli perché probabilmente appartenevano a dei giovani precoci o a dei giovani adulti” – hanno spiegato i ricercatori – “mentre ora sappiamo quali potevano essere le loro reali dimensioni una volta adulti”.
Questi animali hanno contribuito positivamente a cambiare la storia degli oceani, prima che la grande estinzione della fine del Permiano non portò alla perdita di biodiversità più grave mai vista dal nostro pianeta.
Quando gli ecosistemi si risollevarono, al termine degli sconvolgimento ecologici che colpirono tutti gli habitat del pianeta, i rettili marini poterono tornare in acqua, seguendo il percorso dei mesosauri che li avevano preceduti. Fu così che durante il Triassico, il periodo successivo, si osservò un incrementò netto del numero di rettili anfibi o completamente adattatisi al mare aperto.