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Chi ha il pane non ha i denti

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ma lavora in panetteria

C’è chi già prepara le valige persino per l’Olanda, anche per l’intera famiglia, chi si mette in gioco e prova a creare una piccola e nuova impresa. Sono disposti a cambiare totalmente la propria vita pur di conservare il lavoro i dipendenti della Fos di Battipaglia, ex Pirelli, azienda oggi controllata dalla multinazionale quotata in borsa Prysmian, che dopo un impegnativo piano di investimenti, finalizzato a migliorare efficienza e competitività, si è ritrovata con 80 esuberi su 360 dipendenti. Parte la procedura di mobilità e lunghe trattative con i sindacati: poi si raggiunge un accordo da attuare in due anni.

Ventisei persone hanno avviato il trasferimento, con famiglia al seguito, ad Arco Felice, vicino Pozzuoli, a nord di Napoli (100 chilometri di distanza dalla sede di Battipaglia) dove c’è un altro impianto ex Pirelli, oggi Prysmian, in cui si producono cavi sottomarini. Altre cinque persone, più coraggiose e intraprendenti tra i dipendenti dell’azienda salernitana, hanno accettato di trapiantarsi in Olanda, presso un’altra filiale del gruppo. Nell’uno e nell’altro caso la società si impegna a fornire assistenza e a sostenere costi di trasloco, arredo e affitto della casa per i primi anni. E a garantire un ulteriore incentivo una tantum. 

 

Per tutti gli altri, sono disponibili contributi per l’avvio di nuove attività imprenditoriali, oggi in fase di studio: come un forno o altre aziende artigianali.
Ma facciamo un passo indietro per ripercorrere la storia della Fos. La Prysmian, nata nel 2006 dalla cessione di Pirelli Cavi alla Goldman Sachs e poi quotata in borsa, oggi (con 20mila dipendenti nel mondo in 91 fabbriche e con 8 miliardi di fatturato annuo) in Campania gestisce due impianti: uno ad Arco felice che produce cavi sottomarini, l’altro a Battipaglia, specializzato in fibre ottiche. 

 

Già nel 2000 Pirelli aveva realizzato un primo piano di investimenti, focalizzato su Battipaglia, sostenuto da un contratto di programma, per incrementare la capacità produttiva. L’impianto oggi è un centro di eccellenza ed è unico produttore italiano di fibre ottiche (secondo in Europa), ma è sempre in forte competizione con le altre omologhe società del mondo e sopratutto quelle dei Paesi emergenti. Cosicchè, dopo un piano di investimenti da 20 milioni in corso, finalizzato a rendere le strutture ancora più efficienti, la Fos si è ritrovata con 80 esuberi, con età media sui 40 anni. Disposti a cambiar vita, sull’onda della globalizzazione, pur di conservare il lavoro.

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