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Ci parlano al cuore

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Non saremo così insensibili da non far guadagnare miliardi a chi ha investito sul vaccino

 

Occhio al virus dell’influenza, specie se il cuore non è proprio in forma. Questo male di stagione, quest’anno ancor più temuto a causa del virus A – H1N1, può scatenare infatti attacchi cardiaci e morte cardiovascolare. (Ecco, questa versione di terrorismo psicologico ancora ci mancava…)
Ma la buona notizia è che il vaccino può offrire una protezione a chi ha problemi al cuore.
(Guarda guarda, quasi quasi lo compro) Lo concludono su ‘Lancet Infectious Diseases’ i ricercatori dell’Ucl Centre for Infectious Disease Epidemiology di Londra, che insieme ai colleghi della London School of Hygiene and Tropical Medicine hanno condotto una revisione sistematica dei dati di 39 lavori in materia, per far luce sul legame tra influenza, infarto e morte cardiovascolare.
Secondo i ricercatori britannici, alla luce di quanto è emerso, occorre incoraggiare ancor di più le persone con cardiopatie o diabete (condizione che già di per sé aumenta i rischi di attacchi cardiaci) a vaccinarsi contro l’influenza. Specie alla luce della doppia minaccia costituita quest’anno dai virus ‘classici’ dell’Australiana e dalla nuova influenza suina, che secondo le stime dovrebbero contagiare ancor più persone rispetto a quanto accade nelle normali stagioni influenzali. Charlotte Warren-Gash e i suoi colleghi hanno messo sotto il microscopio 42 articoli relativi a 39 studi in materia, eseguiti tra il 1932 e il 2008.
I ricercatori hanno visto c’è in effetti un aumento dei decessi dovuti ad attacchi cardiaci e dei casi di infarto nei mesi in cui circola il virus dell’influenza. Inoltre, la proporzione di morti in piu’ collegati all’influenza e dovuti a problemi cardiaci è risultata, in media, del 35%.
Inoltre numerosi studi hanno evidenziato una forte associazione tra influenza e infarto. Mentre quella con la morte cardiovascolare è risultata più debole. Ma quattro studi osservazionali su otto hanno mostrato un effetto protettivo per il cuore nelle persone che si erano vaccinate contro l’influenza. E altri due piccoli trial randomizzati suggeriscono che il vaccino riduca il rischio di morte cardiovascolare e di alcuni eventi ai danni del muscolo cardiaco.Nonostante ciò, secondo gli specialisti, oggi il vaccino antinfluenzale è ancora sotto-utilizzato, proprio da parte dei malati cronici (fra cui i cardiopatici), più vulnerabili.
“Crediamo che la vaccinazione anti-influenzale debba essere incoraggiata, se indicata – concludono gli studiosi – specie nelle persone con malattia cardiovascolare già esistente. Sono comunque necessari ulteriori studi per dimostrare l’efficacia dei vaccini nel ridurre i rischi cardiovascolari nelle persone che non hanno problemi cardiaci”.
Peccato che il vaccino sia pericoloso e che l’influenza non lo sia praticamente per nulla. Sull’influenza in sé non si guadagna niente, sul vaccino tantissimo, purché non resti invenduto.

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