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Ci terrorizzano

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Sempre più virologi contestano l’allarme epidemia

“C’è troppo allarmismo. Questa conta dei numeri minuto per minuto credo ingeneri nella popolazione una certa preoccupazione che non è fondata sui fatti. Infezione non vuol dire malattia. C’è un aumento dei numeri dei soggetti infettati ma dal punto di vista epidemiologico clinico e patologico il quadro attuale non ha nulla a che vedere con quello dell’esordio della pandemia. Va ricordato che è un virus pandemico che non ha la letalità di altri virus come la Sars o Ebola, la mortalità nel mondo è del 3,5% su tutti i casi diagnosticati mentre in Italia è del 14%. Questo vuol dire che abbiamo pagato un tributo pesantissimo alla prima ondata. Eravamo impreparati, abbiamo ricoverato troppo passando per i pronto soccorso, abbiamo contribuito alla diffusione del virus. Ora dobbiamo convivere con questo virus e convivere vuol dire adottare le armi che abbiamo già messo a punto, ora siamo in grado di trattare le forme più gravi quando si manifestano e presto avremo farmaci efficaci, specifici e vaccini”. Così il virologo Giorgio Palù, professore emerito dell’Università di Padova, ha commentato ai microfoni di Telenuovo l’innalzamento del numero dei contagi in Italia e nel Veneto.

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