Così risponde il paese allo sciacallaggio idiota, partigiano e menzognero provato su La Stampa per discreditare l’operato di Casa Pound
”L’emergenza non ha colore. Casapound per noi è un’istituzione e rimarrà a Poggio Picenze finche’ ce ne sarà bisogno. Siamo fieri di questi ragazzi, e chi li critica se ne puo’ andare a casa”. A parlare è Mario Masci, l’assessore ai Lavori pubblici del piccolo centro alle porte dell’Aquila, dove l’associazione di Gianluca Iannone sta collaborando nella gestione del campo che ospita i circa 700 sfollati del Paese. ”Hanno dato una mano gradissima – sottolinea Masci all’ADNKRONOS – tanto è vero che ho gia’ promesso che finita l’emergenza a Iannone gli daremo la cittadinanza onoraria”.
Insomma, nonostante ”le polemiche strumentali suscitate da chi evidentemente si sente scalzato dal suo ruolo”, il Comune di Poggio Picenze difende Cpi a spada tratta. ”Invece di criticare facciano anche loro qualcosa di costruttivo”, esorta l’assessore, e aggiunge: ”Noi abbiamo bisogno solo di persone che lavorano e Cpi è una bella associazione che ci sta aiutando tantissimo. Hanno organizzato bene il magazzino del vestiario e dei prodotti igienici, dando a chi serve ed evitando sprechi. Ci aiutano anche a portare gli aiuti a chi non è stato sfollato, ma è riuscito a rimanere a casa propria. E, voglio sottolinearlo, lo fanno non adoperando i mezzi del Comune ma con i mezzi propri, privati. Non gravano in niente sul bilancio del campo, nemmeno mangiano qui, si organizzano da soli”.
”D’altra parte – conclude Masci – checché se ne dica nessuno si è lamentato per la loro presenza al campo. Tutti hanno accettato benvolentieri l’aiuto di Casapound e il suo modo di gestire le cose: rigido e trasparente”.