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Conflitto ipersonico

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Usa e Cina ci trascinano in un’escalation che ci dissanguerà?

Gli Stati Uniti sono in apprensione per il riarmo della Cina. Un riarmo che si estende a ventaglio su molteplici fronti, dal rafforzamento dell’arsenale nucleare a disposizione di Pechino al testa a testa ipersonico. È questa l’ultima, recente scoperta del Pentagono, che in parte contraddice la posizione di Joe Biden, secondo il quale tra le due superpotenze non sarebbe in corso nessuna Guerra Fredda. Frank Kendall, segretario della Us Air Force, è di tutt’altro avviso.
Secondo il segretario dell’Aeronautica americana, Stati Uniti e Cina sono impegnati in una corsa agli armamenti per sviluppare e testare armi ipersoniche sempre più letali. In generale, ha fatto notare Kendall, entrambi gli attori globali più importanti dello scacchiere internazionale stanno sfornando armi di nuova generazione a una velocità mai vista.
“C’è una corsa agli armamenti in atto. È una corsa agli armamenti che va avanti da un po’ di tempo. I cinesi si sono rivelati molto aggressivi”, ha spiegato lo stesso Kendall a Reuters, sottolineando uno dei grandi errori commessi da Washington. L’esercito americano ha concentrato la maggior parte dei fondi sulle missioni in Iraq e Afghanistan, distogliendo l’attenzione su temi bellici cruciali, come, appunto, le armi ipersoniche. “Questo non vuol dire che non abbiamo fatto nulla, ma non abbiamo fatto abbastanza”, ha aggiunto Kendall parlando degli Stati Uniti.

Le armi ipersoniche
La caratteristica principale delle armi ipersoniche è la velocità con la quale possono viaggiare nell’alta atmosfera, pari a oltre cinque volte la velocità del suono, a circa 6.200 chilometri all’ora. Per intenderci, un missile ipersonico è sviluppato appositamente per bypassare la maggior parte dei sistemi di difesa e non consentire al nemico di reagire con le proprie armi, troppo lente per sopprimere la minaccia.
Ebbene, lo scorso ottobre, come vedremo, l’alto ufficiale militare degli Stati Uniti, il generale Mark Milley, ha confermato un test cinese sulle armi ipersoniche. Un test che, secondo gli esperti militari, sembrerebbe mostrare la volontà da parte di Pechino di costruire un sistema orbitante terrestre progettato per eludere le difese missilistiche americane. In ogni caso, quest’anno il Pentagono ha tenuto diversi test di armi ipersoniche con alterne fortune. Sempre a ottobre, la Marina statunitense ha testato con successo un motore a razzo booster che sarebbe stato utilizzato per alimentare un veicolo di lancio che trasportava un’arma ipersonica verso l’alto.
Nel frattempo, negli Stati Uniti i produttori di armi Lockheed Martin Corp, Northrop Grumman Corp e Raytheon Technologies Corp hanno tutti propagandato i loro programmi di armi ipersoniche a molteplici investitori. C’è tuttavia un ostacolo non da poco da superare. Il Pentagono vuole che gli appaltatori della difesa riducano il costo finale delle armi ipersoniche in quanto la prossima generazione di missili superveloci in fase di sviluppo costa decine di milioni per unità.
Il vantaggio della Cina spaventa gli Stati Uniti
“Amo l’A-10. Il C-130 è un grande aereo, e fin qui è stato molto utile in varie missioni. Gli MQ-9 sono stati molto efficaci per l’antiterrorismo e così via. Tutti sono ancora utili, ma nessuna di queste cose spaventa la Cina”, ha sottolineato Kendall per illustrare alcune delle criticità americane, riferendosi rispettivamente a un aereo da combattimento di oltre 40 anni, un aereo per il trasporto di merci e di droni ampiamente utilizzati. Il Pentagono sta per entrare nel ciclo di bilancio annuale del 2023 e Kendall spera di raccogliere fondi sufficienti da investire in favore di nuovi sistemi, compresi i programmi di sviluppo ipersonici.
Certo è che la goccia che ha fatto traboccare il “vaso americano” è scesa un’estate fa, quando gli analisti Usa hanno rilevato un test molto particolare effettuato dai cinesi. Un veicolo ipersonico lanciato da Pechino ha effettuato un giro esatto attorno alla terra, per poi dirigersi a tutta rapidità verso l’obiettivo predisposto per essere colpito. Il mezzo in questione, non solo era ipersonico; durante la fase di volo era riuscito a lanciare un missile, in quello che – fa notare il Corsera – sarebbe il primo test del genere in assoluto mai tentato da una grande potenza. È facile capire il perché di una simile minaccia: il veicolo, dotato di testata nucleare, andrebbe a colpire il bersaglio, mentre il missile lasciato cadere durante il processo affosserebbe le difese anti-missile rivali. Gli Stati Uniti continuano a monitorare con estrema attenzione i progressi cinesi.

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