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Continua il terrorismo mirato

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Unico scopo: far aumentare il prezzo del petrolio. Lo scontro di civiltà sta riuscendo perfettamente agli americani: scongiurata la bancarotta, rilanciata la produzione d’oppio in Afghanistan, bloccate le fonti energetiche eurasiatiche, stoppato il ritiro israeliano dai territori occupati, portato il prezzo del petrolio alle stelle. E noi europei crediamo che siano scemi…

E’ salito ad almeno diciassette il numero complessivo delle persone rimaste uccise nell’attacco sferrato in mattinata contro la sede del ministero del Petrolio a Baghdad, nel quartiere nord-orientale di al-Rasafa. Lo ha annunciato un portavoce del dicastero, Assem Jihad, il quale ha anche precisato che si e’ trattato di un attentato suicida compiuto con un’auto-bomba, contrariamente alle prime indicazioni in base alle quali sembrava fosse stato lanciato un razzo all’indirizzo dell’edificio, vicino al quale si trova pure un’accademia di polizia, anch’essa presa di mira dal kamikaze. Nelle adiacenze sorge inoltre il ministero delle Risorse Idriche. L’ennesima strage, cui ha fatto seguito un altro attacco analogo al ministero della Cultura che ha avuto pero’ conseguenze assai piu’ circoscritte, e’ pressocche’ coincisa con l’arrivo nella capitale irachena del ministro della Difesa americano, Donald Rumsfeld, giunto in missione a sorpresa in Iraq per colloqui con i rappresnetanti di Washington nel Paese arabo e con il locale governo ad interim; atterrato nella base aerea di Haditha, 200 chilometri piu’ a nord-ovest, Rumsfeld vi aveva gia’ passato in rassegna i circa 1.500 marines che si battono contro la guerriglia sunnita nella turbolenta provincia di al-Anbar, che comprende tra le altre citta’ ribelli quali Falluja e Ramadi. “In apparenza l’auto-bomba e’ saltata in aria prematuramente a un incrocio di fronte all’accademia della poliza”, ha riferito il portavoce ministeriale. “La maggior parte dei morti erano semplici passanti, comprese sette donne”. In coda all’esterno dell’accademia c’erano numerose reclute, che probabilmente costituivano l’obiettivo principale dell’attentatore, rimasto dilaniato. Con attacchi del genere, molto frequenti, la guerriglia punta infatti a intimidire la popolazione per impedire che collabori con le autorita’ provvisorie filo-americane. La deflagrazione ha scavato un cratere profondo un metro nella sede stradale di via Palestina, una delle piu’ trafficate a Baghdad, lungo la quale si trova anche il dicastero per il Commercio. L’onda d’urto e’ stata talmente potente da ridurre a brandelli i cadaveri delle vititme; stando al racconto di testimoni oculari, la scena era cosi’ raccappricciante che gli infermieri intervenuti per i primi soccorsi si sono sentiti male. Nell’attacco con una vetta imbottita di esplosivo vicino al ministero della Cultura, piu’ in centro, e’ morto invece solo il kamikaze, che puntava a quanto sembra a un convoglio militare Usa di passaggio; feriti un soldato Usa e due civili iracheni.

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